La donna, prima, guardò la bimba e poi il sottoscritto e senza proferire una parola si riversò sulla bimba, la quale, nel vederla, sorrise con calore. Senza indugi le tolse dalle mani il revolver e, biascicando qualcosa in russo, si girò nella mia direzione.
- parte settima -
La donna, prima, guardò la bimba e poi il sottoscritto e senza proferire una parola si riversò sulla bimba, la quale, nel vederla, sorrise con calore. Senza indugi le tolse dalle mani il revolver e, biascicando qualcosa in russo, si girò nella mia direzione.
- Bene…Vedo che te la sei cavata…- disse puntandomi l’arma contro.
- Non grazie a te…Traditrice…Avrei dovuto dare retta al mio istinto e non fidarmi….-.
- Hai ragione Franco…Forse avresti fatto meglio a dare ascolto alla tua prima sensazione…Evidentemente hai seguito il cuore e, purtroppo, in queste cose procedere in questo modo non sempre porta risultati…- spiegò molto freddamente. Era dannatamente bella e mi sembrava così strano quel comportamento esageratamente freddo, glaciale e oltremodo distaccato.
In Russia, s’era aperta alla mia passione come un angelo caldo e passionale e mi aveva regalato giorni indimenticabili, di cui ancora adesso ne assaporavo il gusto prelibato e tonificante. Ma quei giorni erano ormai passati, si trovavano sepolti sotto una coltre di ghiaccio spessa metri, ed era assurdo da parte mia cercare d’evocarli o, peggio ancora, tentare di rianimarli, dovevo entrare nell’ordine di idee che Olga era cambiata, non era più quell’angelo russo che avevo conosciuto al tempo.
- Allora, dimmi Olga…Che intenzioni hai? Vuoi uccidermi? Cosa è successo di così tremendo da farti cambiare? – replicai istintivamente fugando le considerazioni elucubrate solo qualche secondo prima. Non ce la facevo, era più forte di me, dovevo comprendere ciò che mi aveva portato in quella situazione, ma soprattutto mi premeva capire il motivo per cui quell’affascinante donna fosse così radicalmente cambiata a tal punto da diventare lei stessa una poco di buono.
- Beh, per prima cosa siediti su quel divanetto e non azzardarti a fare una mossa falsa, altrimenti mi vedrò costretta a farti passare a miglior vita…Giunta a questo punto non ho più nulla da perdere e non scherzo…- mentre lo diceva l’espressione del viso aveva assunto una fermezza impressionante. Ora, che la potevo osservare con calma, nei suoi lineamenti dolci e perfetti notavo un lieve invecchiamento, come se il tempo, nel suo scorrere inesorabile, oltre che gli anni aveva portato con sé anche tribolazioni, fatiche e patemi. Era proprio così. Sembrava stanca e molto arrabbiata. Decisi d’assecondarla e mi andai ad accomodare sul sofà cercando di mostrare sicurezza, in qualche modo doveva pensare che non la temevo, che ero io ad acconsentire il tutto.
- Se pensi di passarla liscia ti sbagli…Sai che non appena mi si presenterà l’occasione te la farò pagare. Sai qual è l’unica tua fortuna…- feci una pausa – è quella che nel mio profondo sento di volerti ancora molto bene e di non aver dimenticato ciò che c’è stato tra noi -.
- Ecco che viene a galla l’italiano romantico, pronto ad interpretare l’innamorato tradito ed ingenuo…Ma non dire più cazzate, per favore -.
- Non sono fregnacce e te lo assicuro. Ti ho amata follemente e non sai quanto mi abbia ferito la tua sparizione. Quella mattina, quando mi sono svegliato e non ti ho trovata al mio fianco il mio cuore ha smesso di battere e quando tua madre mi ha detto che eri andata in città, volevo rimandare la partenza e venirti a cercare…Tu potrai non crederci, ma a tua mamma sì – argomentai con fervore.
- Piccolo particolare…Mia madre non c’è più…E’ morta travolta da un pirata della strada…Quindi come vedi non può confermare la tua tesi – disse con livore facendo trapelare tra le righe che quell’incidente aveva qualcosa di poco chiaro. Quella notizia mi lasciò alquanto sorpreso, anche perché sua madre per lei era un riferimento importante.
- Basta…Smettila e taci…- urlò. Sonia, intanto, s’era messa seduta sulla sedia e tenendo in braccio la sua bombola osservava senza comprendere nulla.
- E poi, se vuoi proprio saperlo, quella mattina, prima di andarmene, ti avevo scritto una lettera dove ti spiegavo il motivo per cui partivo e che ti avrei contattato non appena potevo. E’ stato un errore fidarmi di te, pensavo fossi diverso…Invece sei come tutti gli altri…Dimmi dove l’hai messo, bastardo…Se non me lo dici entro un minuto, comincerò a spararti in una gamba…-. Sembrava decisa e il suo modo così risoluto mi impressionava. Aveva parlato di una lettera.
- Olga fermati…Ma di che lettera stai parlando, io non ho trovato nulla nel bagaglio…Te lo posso giurare -
- Non giurare infame…-.
- Ti pare che voglia prenderti in giro. Guarda: sei tu quella armata. Non voglio morire…Io non ho trovato nulla…Ti sembra che se avessi trovato ciò che dici, mi troverei in questa situazione così drammaticamente delicata. Mi ritieni così stupido? Inoltre, ti rammento, che quello in difficoltà sono io. O vuoi negarlo…- espressi con sincerità. A quel punto il suo atteggiamento si fece meno aggressivo. Si rilassò e con calma avviò un discorso.
- Ammettiamo pure che tu dica la verità, che non abbia trovato veramente la missiva…Chi avrebbe potuto fare in modo che questo non accadesse. Dimmi…Forza…-.
- Non saprei…Prova a fare mente locale. Tra le tue conoscenze di quel periodo, chi aveva interesse a fare ciò…Io no di certo…e sai anche il motivo, te lo ricordato poco fa…Sono qui per aiutarti, ma dammene l’opportunità. Non chiudermi in faccia la porta. Si può sapere, poi, cosa ti devo dare di così importante…Non riesco proprio a capirlo. E’ da quando tutta questa vicenda si è messa in moto che mi chiedete di darvi qualcosa…Ma cosaaaaaaaaa? – il tono della voce divenne ruvido.
- Lo saprai a suo tempo…Voglio dare credito alle tue parole. Vuoi davvero aiutarmi…-.
- Ovvio…Ma devi essere sincera e cominciare dall’inizio…- le sputai con chiarezza. Era strano ciò che provavo. Per lei sentivo un forte sentimento di passione e in fondo, per quanto si fosse allontanata in quel modo, non mi aveva mai lasciato, mi aveva sempre accompagnato, era sempre stata con me e aveva tenuto viva quella speranza che ogni amante porta con sé. Quante volte avevo sperato, desiderato di poterla rincontrare e, magari seduti ad un bar, poter chiacchierare delle cose passate, di ciò che ci aveva coinvolto in modo così travolgente e, perché no, anche di un futuro insieme, ma mai e poi mai avrei creduto di rivederla in quel modo così stranamente violento. Accanto a quest’attrazione, però, s’accompagnava anche un forte desiderio di rivalsa per quello che mi aveva fatto patire, per tutto ciò ch’era stata in grado di farmi, per la sua indifferenza esasperata e per il modo in cui mi aveva trattato. Mi aveva usato o cosa…Dovevo scoprirlo, dovevo anche rendermi conto se, in cuor suo, c’era ancora una flebile fiammella di passione per me e, in quel preciso frangente, sarebbe stato impossibile capirlo, la sua attenzione era rivolta altrove…E decisi, quindi, di darle tutto il mio appoggio abbandonando momentaneamente l’intento di renderle la pariglia pur tenendo aperta una simile opportunità. Era rischioso e me ne rendevo conto, non sapevo nulla, era un orizzonte tutto da scoprire…In cosa era stata coinvolta Olga…In quale ginepraio s’era imbattuta…Perché era così tesa…Perché aveva fretta di risolvere la faccenda…Da chi stava scappando…Domande comprensibili e non potevo di certo aiutarla se prima non avevo un po’ di chiarezza.
- Allora, ascoltami con molta attenzione Olga. Se vuoi il mio aiuto, è necessario che comprenda meglio la situazione e perché tutto questi si verifichi devi raccontarmi tutto partendo dall’inizio. E se sei d’accordo, possiamo farlo in modo tranquillo e senza tensioni…- feci una pausa per capire se lei avesse compreso appieno la possibilità che le offrivo ma, non vedendo alcun segno da parte sua, proseguii usando un tono avvolgente – innanzitutto questo posto è sicuro…poi, devi spiegarmi bene cosa sta accadendo…-. [ continua ]
La donna, prima, guardò la bimba e poi il sottoscritto e senza proferire una parola si riversò sulla bimba, la quale, nel vederla, sorrise con calore. Senza indugi le tolse dalle mani il revolver e, biascicando qualcosa in russo, si girò nella mia direzione
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