Scritto da © Franco Pucci - Mer, 26/10/2011 - 19:19
[un tonfo inatteso stanotte ha straziato il silenzio
con un fragore assurdo è rotolato nella calle]
I sampietrini rimandavano echi di note spezzate
gelide rimbalzavano come cubetti di ghiaccio
sull’acciottolato inseguendo lo scorrere dell’acqua.
Lo stridente rumore di questa notte frantumata
lacerava come rasoio affilato un’anima intorpidita
dalla lunga agonia di una apatica dimenticanza.
[brillava di luce sinistra il vetro nella notte lunatica
feriva lo sguardo il suo lucore riflesso nel dondolio]
Fu un lampo la discesa in strada, breve la rincorsa
e fiato mozzato la presa al collo della bottiglia
ma il contenuto pietrificò la mia insonne ingordigia.
Mentre l’acqua moriva la sua corsa senza gemito
l’urlo di un gatto innamorato avverso alla luna
sfiniva le attese di una quiete altrimenti abusata.
Le parole scolorirono nel foglio tra le mani tremanti.
quando la luna beffarda ingiallì in un ghigno sdentato.
Passò un’allegra processione illuminando il canale,
mille lucciole ondeggianti irrisero la mia stupidità
e il messaggio fu risata che arrossì i battiti del cuore.
…vuoto a perdere…
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