Scritto da © Bruno Amore - Lun, 10/10/2011 - 20:25
Lì seduto, in quell'ultima panchina
nell'angolo del parco più scordato
come una crisalide rigida meschina
pare attenda il momento di volare
ignora che il suo tempo è consumato.
Lì seduto, in quell'ultima panchina
nell'angolo del parco più scordato
come una crisalide rigida meschina
pare attenda il momento di volare
ignora che il suo tempo è consumato.
Ha gli occhi opachi fissi altrove
fuggito il consueto vivere inane
non trova pace requie nella mente
quello che lo circonda è altro pane
lui non mastica più efficacemente.
fuggito il consueto vivere inane
non trova pace requie nella mente
quello che lo circonda è altro pane
lui non mastica più efficacemente.
Così scuote la testa e si sorride addosso
non vede non sente non proferisce suono
neppur la pioggia scuote il suo torpore
pare lo pacifichi soltanto l'abbandono.
Seppure fosse stato uomo d'ingegno
mille voci all'unisono strappano il senno
quell'amore impossibile lo perdette ognora
non credettero fosse la stagione del cuore
tutti e nessuno capirono il senso, e da allora
imperterrito sta lì, con tra le mani un fiore.
quell'amore impossibile lo perdette ognora
non credettero fosse la stagione del cuore
tutti e nessuno capirono il senso, e da allora
imperterrito sta lì, con tra le mani un fiore.
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