Scritto da © Pinotota - Lun, 12/09/2011 - 16:25
Della nostra angoscia
lacerati da logore ormai radici
come di serpenti una continua muta
per rinverdire il miraggio di un recondito ricamo
in un fitto crepuscolo di fronde.
Trame sconnesse nell'alitare arido di parole.
Abnormi cunicoli dividono
l'inerte contraltare dell'incomunicabilità.
Un impasto di scaglie rinsalda
il dominio insopportabile del tempo
dentro le cripte della mente.
E' un affresco sbiadito
questo smarrimento d'essere che raggela il sangue
nell'inconfessato incubo del non essere.
lacerati da logore ormai radici
come di serpenti una continua muta
per rinverdire il miraggio di un recondito ricamo
in un fitto crepuscolo di fronde.
Trame sconnesse nell'alitare arido di parole.
Abnormi cunicoli dividono
l'inerte contraltare dell'incomunicabilità.
Un impasto di scaglie rinsalda
il dominio insopportabile del tempo
dentro le cripte della mente.
E' un affresco sbiadito
questo smarrimento d'essere che raggela il sangue
nell'inconfessato incubo del non essere.
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