Scritto da © Anonimo - Ven, 20/11/2009 - 16:24
Camminare nel pensiero di un gioco facile
quello del minimo amore necessario
alti un pelo
maldestri per quell’onda bianca
di cui poi si racconta
ridendo da lontano nel giorno occasionato.
Camminare, certo, pensando semplici
gesti e timori di azioni fatte come disgelo
allegorie di baci attenuate effusioni
fragili scintille ricadute ai sensi cenere - come noi del resto
avresti temuto, tremando -
sul cuore devastato dei carboni
in un occluso tiraggio.
Ma la notte orchidea nera nelle fisse dimore
non offrì recupero al sonno dalle nevi
né si potè fruire di appigli nudi
come non ne avrebbe dati il davanzale sulla strada
a chi scivolava sotto sperando gemiti dai vetri.
Ti dissi, forse, nevicherà domani,
non svegliarmi adesso
e me ne andai di cuore.
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