Suona ancora la campana.

E rintocca ancora a morto
la maestra della collegiata
un ragazzo è stato spento lassù
in quella straniera contrada.
Là sulla credenza, un lumino
ruba all'ombra la sua foto
in uniforme, quella del giorno
che lo fece soldato nel giuramento.
Il basco rosso, il cipiglio fiero
un sorriso appena accennato
per la mamma, che lamentava
fosse troppo serio, quasi esaltato.
Il simulacro viola, nella navata
dove sarà la bara quando portata
raccoglie intorno quelli del paese
a dire salmi, a snoccialar preci
con quella cadenza rassegnata
che s'usa in tempo di quaresima
per la grande morte annunziata.
E fu trepidazione questa pure
se scegli l'armi poi le devi usare
ed altri verso te le brandiranno
quando deve partire reggi lo scudo
degli ideali, le passioni, il futuro
sperando riportarlo senza danno.
Pensare che c'è sempre un momento
quando le scelte diventano esiziali
nella lotta ogni mossa è cruciale
non scegli quanto un atto risulterà letale
potesse l'anima muovere il sentimento.