La bambina prese la bacchetta
spostò la sedia davanti alla finestra
fuori il cielo urtava contro la rabbia di dio
e il rumore era il caos di una belva che sbranava le nuvole
La pioggia divampava sul tempo
La madre rimase seduta con gli occhi aperti
a vedere le lame dei ricordi
mente fuori ogni goccia di pioggia
era un colpo alla malinconia
La bambina sorrideva
lo spavento del rumore
era una sfida ad ogni suo tempo
Alzò le braccia al buio della finestra
e iniziò a dirigere
il caos della tempesta
Le onde del vento
scuotevano rabbiose le catene a cui erano state imbrigliate
violente le folle di pensieri
laceravano lo sguardo delle nuvole
La bambina continuava a dirigere la sua musica
La madre continuava a veder apparire i ricordi dal caos
Piano le voci si confusero nel nulla
e malgrado lampi e fulmini inondavano il cuore della terra
tutto si placava....
andando al ritmo della bambina con la bacchetta
E la musica iniziava ad esser un tuono di melodie
arrampicate su scale non umane
perfettamente divine
armoniche che sovrastavano la stupidità umana
colmavano i vuoti del creato
e tutto si spegneva rinascendo di puro fuoco
L'orchestra del cielo
era domata
la bambina sorrideva
e la madre ne veniva rapita
Fino al momento in cui
il cielo era diventato un suono che attraversava l'uomo
Fino al punto in cui
La bambina non si girò verso la madre
e tendendole la mano disse:
"Vieni.. non aver paura...
non più"
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