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relazioni e reazioni

R3L4210n1 & R3_421on1
 
17.4.2011
Finalmente FB ha avuto la meglio sul mio livello di sopportazione gastrointestinale. Dopo essere virtualmente sopravvissuta a diverse segnalazioni, il Signor FB ha deciso per una drastica eutanasia virtuale del mio profilo. Forse perché l’elenco delle persone bloccate superava di gran lunga il numero dei contatti. Pochi, ma veri e nessuno solo virtuale. E continuo a coltivarli come sempre, off FB.
 
Mi ero iscritta a FB nel dicembre 2008 perché, navigando in rete, mi accorsi che Claudia V. mia ex compagna di risate negli anni del liceo, era una delle tante persone presenti su FB.
 
Mi iscrissi e timidamente le chiesi amicizia, timorosa che, dato il tempo ormai trascorso, avrebbe potuto rispondermi con un dubbioso “macchisssssei??” sonoro quanto una pernacchia o quanto un diniego verso la mia richiesta di contatto.
 
Questa perplessità mi fu suggerita da un fatto successo anni prima. Nel mio condominio venne a vivere al secondo piano l’Avv. XYZ, quando la vidi la prima volta al pian terreno, in attesa dell’ascensore, non potei che esclamare:
“Ma ciaaaao, tu sei XYZ, che piacere ritrovarti. Come stai, ricordi? Studiavamo insieme dalle Marcelline?”
Risposta:
“Ascolta, quelli sono stati gli anni più brutti della mia vita. S. M.R. mi ha rovinato l’esistenza, non indosso una gonna blu dall’esame di maturità e ho rimosso tutto, quindi fai finta di non conoscermi”…. rimase nel mio stabile pochi mesi poi… pufff… non l’ho mai più rivista.
 
Molto titubante, e consapevole che quegli anni avessero in qualche modo lasciato un segno nella vita, chiesi l’amicizia a Claudia. La mitica compagna di risate accettò favorevolmente il contatto, offrendomi la possibilità di agganciare anche altre ex compagne.
 
A febbraio avevamo già organizzato una cena di classe.
 
Benissimo! Decisi allora, che il mio tempo su FB era scaduto. I numeri di telefono delle compagne li avevo recuperati. Non avevo certo bisogno di scambiare link o condividere post su FB per manifestare la felicità di esserci ritrovate. La missione era chiara: organizzare un’uscita un paio di volte all’anno per raccontarci di noi.
 
Stavo per fare il mio primo: "Disattiva account" …. suggerito dal libero arbitrio, quando mi arrivò la richiesta di amicizia di un professionista del mio settore. Un gran bel francobollino, devo ammettere, tra i tanti suggeriti da FB… e fu immediato cliccare su “Accetta amicizia” perché a differenza di altri, che venivano immediatamente respinti o bloccati, aveva garbatamente allegato un messaggio in cui diceva che aveva letto un mio divertente commento sulla bacheca di un’amica in comune ed esprimendo il desiderio di avermi tra i suoi contatti, si scusava per la sfacciataggine del gesto,  e …. ah però… mi dissi… ci sa fare il francobollo fumatore, e da lì si è sviluppata una buona contaminazione artistico/professionale. Ma ti va bene in un caso, quando ti va bene, per il resto fb rimane tutto uno svenevole ammiccante "mi piace" scevro di sostanza: ai più di 5000 contatti e altrettanti mi piace non corrispondono certo spettatori o allievi. E tante volte, personalmente, lo trovo più un luogo per spiare che non un luogo per promuovere concretamente la propria attività... quanti click sono diventati presenze di allievi desiderosi di immergere le mani in un laboratorio di ricerca antropologica teatrale? o spettatori presenti ad un vostro evento? 
 
Non sto certo qui a raccontare chi? come? cosa? quando? dove? o perché?… ma in questi due anni ne ho viste e lette di tutti i colori su FB e ammetto che, con dispiacere, ne ho potuto constatare il fallimento a livello di opportunità di lavoro e di opportunità di promozione del mio lavoro. 
 
Ogni epoca coltiva il suo malessere. Malattie fisiche e non solo. Algie dell’anima… ma l’aspetto preoccupante è che in nessuna epoca storica, l’umanità ha subito un ineluttabile processo di omologazione di massa, come quello che i social network favoriscono di click in click.
 
Quale migliore e più facile occasione per entrare in contatto con il mondo sconosciuto? Dove forse troveremo opportunità di amore, di amicizia, di incontri e di lavoro perché è chiaro che sono questi gli interessi che ogni essere umano desidera coltivare nella propria vita, senza alcuna limitazione, senza lasciare nulla al caso, senza perdere alcuna opportunità di appiccicare ogni giorno un nuovo francobollo si affacci sulla nostra bacheca, su una nuova busta da riempire di lettere di parole e di blablabla o da restituire vuota al mittente.
 
Ma niente meno, FB e la comunicazione virtuale, ci rivelano che tutto ciò che temiamo nella nostra realtà quotidiana, l’inadeguatezza, il confronto e tutto ciò che deprime corpo e mente, l’insonnia, la dipendenza, sono abilmente celati dietro i “click” ma noi ce li portiamo addosso, non certo nel virtuale, dove tutto ci risulta perfetto, ma nel quotidiano. FB non aiuta a pagare le bollette della luce, del gas e del telefono, aiuta forse temporaneamente a dimenticare che dobbiamo pagarle. E’ questo il bene oggettivo? Occorre aver ben chiaro sempre i nostri doveri, soprattutto verso noi stessi. Inventarsi e ricrearsi in un “personaggio” su FB non aiuta nella vita, anzi… L’autocelebrazione, va da sé, se non è supportata da risultati oggettivi, alla lunga produce tedio e compassione.
Senza improvvisare un simposio su Fb per elencare i mali peggiori che può procurare in ognuno di noi, e senza dimenticare che è condannato come primo responsabile della solitudine dell’uomo, e citato come responsabile di diverse cause legali, in ogni angolo del mondo, vorrei soffermarmi sugli effetti collaterali che come ogni qualsiasi medicina può avere su chi non ne rispetta l’adeguata posologia. E ne assume avidamente il principio attivo.
 
Tra le reazioni collaterali: la dipendenza, ladra del nostro stesso tempo,  che potremmo dedicare al nostro lavoro o alle relazioni meno artefatte o fatte ad arte, che Fb ci permette di “coltivare”.
 
Detto questo, ho aperto un profilo professionale su Linkedin, sperando che il rigidissimo politically correct che regola le relazioni tra i vari iscritti, porti ad una ferrea selezione di persone che desiderino mettersi in contatto con me perché veramente interessati al mio profilo professionale e al mio cv.
 
lulù
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“ Oggi ho da fare molte cose:
ho da uccidere fino in fondo la memoria,
devo impietrire l’anima,
devo imparare di nuovo
a vivere.”
 Anna Achmatova
 
 

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