Scritto da © taglioavvenuto - Mer, 11/11/2009 - 17:48
Non sono in gioco le religioni o, perlomeno, per ora non è questo il gioco.
In gioco sono le conoscenze scientifiche di cui attualmente disponiamo.
“ Le religioni” conosciute dell’umanità, dice la Storia, alcune sono già morte. Altre, se non tutte, potrebbero seguire la stessa sorte sia per pressioni interne che per pressioni esterne.
Ciò in quanto le religioni, intese nella loro accezione mnemonica, proprio in forza del fatto di fare riferimento e fondamento su fatti, personaggi, luoghi e deità, o dio unico le monoteiste, storicistici e scientisti del tempo in cui sono venute alla luce, risultano per ciò stesso contingenti e si dimostrano sempre più inadatte a reggere il vaglio del tempo, e del progredire delle scienze.
E’ invece in gioco la religiosità nell’uomo e dell’uomo: questo senti-mento/esperimento del finito e, per tanto, la quasi generalizzata non accettazione di tale finitezza da parte del medesimo.
Ci si potrebbe chiedere, quindi, quando ha avuto inizio tale senti-mento.
Le tre religioni monoteiste hanno anticipato tale domanda mettendo il campo la Creazione.. L’uomo, creato egli stesso dal Creatore come dominus del mondo circostante, come potrà mai abiurarlo senza commettere il peccato più grave, quello del disconoscimento del padre da parte del figlio prediletto?
“ Io sono il tuo Dio, non avrai altro Dio all’infuori di me”.
Come diretta derivazione deve conseguire, ne consegue, da parte di colui che è stato creato, la Fede, l'obbedienza.
Anche le grandi religioni orientali, nonché quelle sciamaniche africane, della nazione indiana e dei Samo dell’estremo Nord est europeo, cioé le cosiddette culture orali, non prescindono, né potrebbero prescindere, da un atto originario di Creazione.
La prima domanda che ci si dovrebbe porre è: se l’uomo non fosse stato creato nel modo di cui sopra, ma fosse nato invece per, e da, una combinazione di materia , anche se nascosta, e di antimateria, avrebbe ancor significato parlare di senti-mento religioso?
Egli sarebbe cioè, come tutto ciò che esiste nell’universo, la risultante di più azioni o reazioni indirette. Non si sa, viene messo in dubbio oggi, se originate da un unico Big Bang.
La seconda domanda è: ma tutto ciò, è avvenuto in modo casuale o no?
La terza domanda dovrebbe vertere su quest’ultimo “no”.
E le conoscenze scientifiche di cui dispone l’uomo non sono attualmente in grado di fornire un’esauriente risposta a tali tre ultime domande.
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