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Sereno Fisico

Leggevo, tempo addietro, su una collezione imperiale delle strisce di Shultz, un passaggio che mi permetto di dire “epico” tra Piperita Patty e Charlie Brown. Riporto il dialogo cosi come estrapolato dal Web (assurdo, mi è bastato mettere -charlie brown sedile macchina- e presto fatto. Strepitoso…)
 

 

 

 

Piperita Patty: Tu cosa pensi che sia la sicurezza?
Charlie Brown: Sicurezza?… La sicurezza è dormire sul sedile posteriore di un'auto… Quando sei piccolo e sei stato in qualche posto col papà e la mamma ed è notte, e stai tornando a casa in macchina, puoi dormire sul sedile posteriore… Non hai da preoccuparti di niente… Il papà e la mamma sono seduti davanti, e si prendono loro tutte le preoccupazioni… Si occupano loro di tutto…
Piperita Patty: Che bello!
Charlie Brown: Ma non dura! Improvvisamente ti trovi cresciuto e non può mai più essere così! Di colpo è finita, e non dormirai mai più sul sedile posteriore! Mai più!
Piperita Patty: Mai più?
Charlie Brown: Assolutamente mai più!
Piperita Patty: Tienimi la mano, Ciccio!
 
Che dire?
 
Mi ricordo da piccolo i viaggi interminabili che sistematicamente facevamo  per andare in Romagna nelle vacanze estive, percorrendo una statale storica e splendida come  la Tiberina, ma decisamente impervia nel tratto appenninico tra Umbria Toscana e Romagna. A quel tempo non c’era SOLO un bimbo che dormiva sereno sul sedile dietro perche nulla può accadere c’è suo padre che guida e la mamma che catalizza le preoccupazioni. A quel tempo ce n’erano quattro.
Il cane. Si vero, un paio di volte c'è stato anche il cane. Un setter Irlandese di una bellezza e di uno snobismo imbarazzante.
C'era anche la Zia, dimenticavo. Ma noi avevamo una Giulia Alfa Romeo, diamine.
E per giunta, Super.
 
Sereni si, il nostro problema non era la paura di schiantarci, consapevoli che alla guida ci fosse un concentrato selezionato di guidatore. Il problema era che il guidatore si faceva dalle venti alle trenta Marlboro a viaggio, ma non effettuando venti o trenta soste, semplicemente sparandosele in macchina, come era buon uso fare quaranta anni fa, con caldo torrido e senza aria condizionata.  «Bambini tenete chiusi i finestrini che prendete aria e poi la macchina consuma troppo!» .
Consuma troppo? Quella macchina andava a Marlboro. Nella bellissima Giulia Super rosso bordeaux, sapeva tutto di fumo, la finta pelle appiccicosissima d'estate e gelida d'inverno, i tappetini in gomma cristallizata e il padiglione superiore, microforato e atto a trattenere fumi normali e restituirli tossici nel tempo.
 
Spevano di fumo anche i fanali.
 
Ma eravamo sereni, e sugli Appennini lasciavamo scie di vomito di ogni colore, il massimo era quando il salame rigurgitato dei panini rimaneva incollato alle lamiere e i parenti romagnoli capivano com’era andato il viaggio in relazione a quanto colore originale avesse mantenuto la carrozzeria.
Vomito a parte, io dormivo appunto, perché nulla poteva succedere, nulla poteva accadere perche la tua mente non era ancora contaminata dal fatto che le cose succedono. Per noi era una linea che dovevamo percorrere, una linea veramente spazio temporale, una partenza un arrivo, nulla in mezzo, solo la linea nera della freccia.
A quell’età andavi e venivi, l’oggetto del malessere o benessere era solo l’andare o venire, raggiungere il posto nuovo dava gioia, partire dal posto vecchio dava piacere e sollievo, partire dalla vacanza dava la morte dentro ed arrivare a casa sapeva di scuola.
Tutto quello che accadeva in mezzo era solo trasporto, traslazione e si dormiva. O vomitava.
 
Nulla poteva accadere.
 
Ora sono cresciuto, quando guido io, mi guardo i bimbi che dormono sereni sul sedile dietro, è un piacere unico e responsabilità che leva fiato. “NON DEVE ACCADERE NULLA, LORO SOGNANO NELLE MIE MANI”. E allora mi viene in mente il dialogo tra Charlie Brown e Piperita Patty:
 
«Ma non dura! Improvvisamente ti trovi cresciuto e non può mai più essere così! Di colpo è finita, e non dormirai mai più sul sedile posteriore! Mai più! »
 
E infatti, come se qualcuno girasse l’ interruttore della coscienza,  ad un certo punto qualcosa cambia, ed alla curva stretta e cieca che per anni ho preso con disinvoltura, il mio piccolo allunga il naso per veder cosa c’è dietro a quella curva, si tende in avanti e mi dice un:
 «Attento pà! ».
Gli sorrido e dico «Tranquillo piccolo, tutto ok, guido io. Guida Pà!».
Ma so che è inutile, quel candido sereno fisico che lo ha vestito per anni ormai ha preso il volo. Lui ha scollinato. Sulla mia macchina dormirà ora solo se preso dalla stanchezza, ma con un viso un po’ meno sereno, perche in lui abita ora la consapevolezza che le cose capitano.
 
Io? Io penso che io non riesco più a dormire su nulla invece, ne in aereo (gli aerei cadono) ne in treno (i treni deragliano) ne in pullman (i pullman si schiantano in galleria e prende fuoco tutto), in nave poi non se ne parla (le navi rollano becchecciano e affondano sempre).
Non riesco men che mai a dormire in macchina, chiunque possa essere alla guida, sono sempre teso e tendo a spingere freni che non esistono.
In macchina alla fine, riesco a dormire solo se guido io, perché allora sono sereno.
Ma state tranquilli, lo faccio solo per brevi tratti, preferibilmente in rettilineo.
 
zzZZZ Fine zzZZZzzzz
 

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