An Amazing Story Capitolo 5 Parte 1 | Prosa e racconti | Carlo Gabbi | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

An Amazing Story Capitolo 5 Parte 1

CAPITOLO 5

LA VOCE DI DOLORES

 

Questo e’ quanto Dolores scrisse nel suo diario, narrando la sua storia.

 

 

Quello fu l’inizio di un tempo miserabile.

Mama continuo` a piangere mentre mi guardava con dolore, ‘Non avresti mai dovuto farmi cio’. Perche’ mai? Lo sai che se lo perdo non avro’ piu’ la possibilita` di avere un altro uomo nella mia vita? E questo vale pure per te poiche`, nel modo che agisci butti alle ortiche tutte le possibilita`, bruciando la via di un tuo migliore futuro. Un giorno ti pentirai amaramente per cio`.’

Si, ero spiacente. Sapevo di essere stata stupida nell’intromettermi nella vita privata di mia madre, ed agii con arroganza allorche` offrii il mio corpo a Jack, nella speranza di salvare Mom dalla sua persecuzione. Purtroppo lei mai comprendera` la ragione che fui indotta a fare cio`. Alla fine, quanto feci, si riverso` nel peggiore dei modi contro di noi. Mi sento piu` che mai umiliata, per essere  divenuta parte dei bisogni depravati di Jack. Ricordo come all’aspedale non pote` accettare quanto il dottore disse riguardo le mie condizioni, e continuo` ad  aspettarsi gratificazioni sessuali.

Finalmente capivo la via subdola via che Jack uso` negli ultimi anni. Mi sentii umiliata, ed incominciai ad odiarlo. Notti dopo notti piansi silenziosamente, cercando di lenire il dolore della mia umiliazione.

Mama si trovava allora nel suo ultimo mese di gravidanza, quando udii Jack,  parlare a lungo di affari al telefono. Poi mi disse, ‘Devo andare urgentemente in Inghilterra per risolvere urgenti problemi. Saro` di ritorno in tempo per le nascite dei gemelli. Tu, Dolores, abbi cura di tua madre.’

Mama partori` due giorni dopo la sua partenza.

Quando ritorno` dall’ospedale mi disse, ‘Dobbiamo andarcene, prima che Jack ritorni. Ho ancora obbligazioni morali verso di te, poiche’ sei ancora minorenne. Ma sappi che hai causato danni  immensi alla mia vita ed al mio matrimonio. Non potevi comportarti peggio. So` che sintanto mi sarai vicina le stesse cose potranno accadere nuovamente. Sai gia` che ho perso il mio primo marito, tuo padre, a causa di una ragazza della tua eta`. Sappi che nel modo in cui hai agito ora non sei per nulla migliore di lei. Ho preso accordi con la mia buona amica, Helen. Lei ora vive lontano da Sacramento, in una larga citta`. Jack non sara` capace di trovarci in Los Angeles,dove vivono milioni di abitanti.’

Quella sera caricammo alcune cose sulla automobile e ce ne andammo durante la notte, per non alzare sospetti nel nostro vicinato.

Helen fu felice di ricevere nella sua casa Mama ed i gemelli, ed incomincio` a riversare verso mia madre quel tipo di attenzioni che generalmente e` usata da un marito verso la propia moglie. Divennero inseparabili e durante la notte, una volta ancora fui tenuta sveglia dalle loro grida, qualora raggiungevano i loro piaceri sessuali.

Mi sentii piu` che mai triste pensando quanto Mama fosse cambiata nel mio riguardo negli ultimi tre anni. Forse mi considerava troppo grande per avere ancora bisogno delle sue attenzioni materne.

Ora si sentiva legata all’amore di Helen, nello stesso modo che lo era prima verso Jack. La vedevo felice nell’essere con la sua nuova amica, che la ripagava completamente nelle sue esigenze sessuali.

Ma dopo pochi mesi nascquero in Mama visibili insoddisfazioni nell’unione con Helen. Forse le mancavano quei piacieri che solo un uomo poteva donarle. Capii quanto Mama soffriva, mancandole la vita turbolenta di quando viveva con Jack. Compresi che la sua vita, assieme a lui, non era un sacrificio, poiche’ entrambi erano posseduti dai frenetici demoni della carne. E piu` ancora penso le mancava di essere dominata e posseduta da lui, il suo padrone assoluto.

La mia vita sin dal nostro arrivo in Los Angeles, divenne giorno dopo giorno sempre piu` difficile. Mia madre aveva spesso parole di rimprovero per farmi comprendere che se aveva perso Jack era causa mia. Presagii pure un raggelamento nel suo amore materno, anzi, ben presto divenne astio nei miei confronti.

Incominciai ad udire mormorii tra mia madre e Helen, e spesso mia madre si riferiva a me come ‘The unworthy brat.’ (La ragazzaccia senza alcun valore), mentre lei ed Helen pianificavano il modo per potermi umiliare.

Vidi Mom soffrire sempre piu` per la mancanza di Jack. Sapevo che un giorno sarebbe ritornata a lui, nonostante il suo negare questa evidenza ad Helen.

Poi avenne l’inevitabile e la mia vita divenne ancor piu’ difficile. Avenne la notte in cui Helen silenziosamente venne nel mio letto e si adagio` vicino a me ed incomincio` ad acarezzarmi e mi bacio` con forza sulle labbra.

Cosa potevo fare? Non volli il ripetersi del disgustoso episodio allorche` Jack incomincio` a sentirsi  attratto verso di me. Quella notte acettai Helen passivamente e silenziosamente, poiche` non volli Mama ne venisse a conoscenza.

Divenne imperativo. Dovevo raggiungere al piu` presto una decisione per la mia vita futura. Dovevo andarmene e lasciare libera mia madre di scegliere  quale amante fosse piu` appropiata per lei, se ritornare con Jack, oppure rimanere con Helen. Dopo di che` quale fosse la sua decisione, non sarebbe stata di grande importanza per me. L’unica cosa che desideravo era di non piu`  interferire nei molti problemi che esistevano in lei.

Ero forse troppo giovane per giungere a tale decisione e l’essere responsabile di me stessa? Mi sentivo ormai adulta entro il mio giovane corpo, sapevo che ero maturata innanzi tempo e capace di essere in comando delle mie azioni.

Era tempo di andarmene. Come ben disse Mama nel passato, Los Angeles e` pur una citta’ molto grande nella quale e` facile perdersi tra la moltitudine di millioni di persone che ci vivono.

                                                                     *        *         *

  
E’ piu’ di un anno dal giorno in cui dissi a mia madre che andavo per un intervista di un nuovo lavoro, e mai piu` ritornai all’abitazione di Helen.

Non mi fu facile. I risparmi che avevo racimolato erano miseri. Bastavano per una settimana di affitto di una misera stanza. Fortunatamente trovai lavoro, anche se non bene renumerato, in un ristorante messicano dove potei mangiare avanzi rimasti al ristorante, ed in piu` vi erano quelle misere mance lasciate per me da alcuni clienti, che arrotondavano le mie capacita` di acquisti delle mie immediate necessita`.

Ebbi modo di divenire amica con un’altra giovane cameriera, la quale era solamente un paio d’anni piu` anziana di me. Affitammo assieme un piccolo appartamento, e spartimmo pure il nostro tempo libero.

Credo che Maria non avesse un ‘Green card’ che e’ indispensabile per la residenza legale negli Stati Uniti, ma sapevo che era ansiosa di trovare al piu` presto un uomo decente che l’avesse sposata e quella sarebbe stata la sua garanzia pe il suo futuro negli Stati.

Ci aiutammo l’un l’altra nel miglior modo possibile. Con lei ebbi modo di imparare un po` di Spagnolo, che era la lingua maggiormente parlata nel rione, dove i Latinos vivvevano nel modo a loro consueto, e dove tutto quanto e` necessario si puo` benissimo negoziare.

Ad intervalli regolari usavo fare il numero telefonico di Helen, ma senza parlar mai una parola per non tradirmi. Era l’unico modo per udire la voce di mia madre e sapere cosi` indirettamente se viveva ancora assieme ad Helen e se stasse bene. Poi, per ben due di mesi mia madre non rispose  alle mie chiamate telefoniche, facendomi suporre che aveva deciso di lasciare Helen.

Probabilmente si era rapaccificata con il suo Jack e ripreso quel tipo di vita che piu` si addiceva a loro. Per lo meno quella era la mia speranza. Speravo che quella nuova vita fosse migliore per Mama, e fosse ora priva di tutti quegli acciacchi causateli dalla sua mancanza. Penso poi che ben presto il suo amore verso i gemelli l’avrebbero pure aiutata a dimenticarsi di me.

Verra` pure un giorno nel futuro in cui potro` nuovamente mettermi in contatto con Mama, ma questo averra` unicamente allorche` avro raggiunto una sicurezza materiale nella mia vita.

Allora le faro` sapere che l’ho sempre amata e che mai ho desiderato di avere Jack come parte della mia vita. Compresi che dalla notte che mi violento` inizio` il punto di non  ritorno nei suoi falsi sentimenti di amore verso di me. Potra` mia madre comprendere un giorno, che quanto feci in quella notte cruciale fu unicamente per aiutarla a sopravivere da quelle pene infernali causatale da Jack?  Pure intesi di proteggere la vita nascitura dei gemelli.

Molto probabilmente mai mi credera’. L’unica cosa che ha sempre rimarcato era la mia intenzione di depravarla dall’amore del suo amante, marito, e padrone.

Si, devo amettere che quella notte sentii l’urgenza di essere appagata nelle mie prime esperienze carnali assieme a Jack, ma quello fu tutto. Mai ebbi intenzione di rubare l’amore di Jack a mia madre. Ho sempre saputo quanto la sua vita dipendesse da lui. Le mie azioni di quella notte furono unicamente dettate dal desiderio di alleviare la pressione che gravitava sopra di lei in quei momenti cruciali della sua difficile gravidanza. Ma quelo fa ora parte del passato.

Oggi, mi sento alquanto confidente in me stessa, e so` di essere capace di risolvere quei problemi che si affacciano nella mia vita e mi sento autosufficente. Le possibilita’ di sopravivere si rafforzano con il passare dei girni. Sono cosciente di quanto capace sia e faccio progetti per il futuro. Ho stabilito un ordine di come le cose averranno. Come prima cosa mi concentrero` nell’ottenere una buona carriera, dopo di che` mi trovero` un buon marito, ed alla fine pensero` ad avere figli. Ma piu` di tutto sara` imperativo per me il raggiungere la mia  indipendenza finanziaria anche da colui che diverra` il mio futuro marito.

 So` di essere bella, interlligente, e so pure di avere alcuni talenti dormienti in me. Usando queste mie capacita` sono sicura di arrivare alla fine a quanto mi sono ripromessa.

A volte penso cosa di piu` possa desiderare nel futuro. Con la mia bellezza potrei essere una modella, anche se, come molte Brasilane, il mio corpo e` piu` formoso delle scheletriche modelle attuali. Sono ripiena di curve, ho un bel seno, ed un attrativo sedere.

Il colore della mia carnagione e` di una naturale abbronzatura, e allorche` cammino per le strade sento i maschi lanciare fischi di approvazione. E la mia passione e` danzare. La musica ed i ritmi scorrono nel mio sangue e sono parte della mia ineritanza Brasiliana.

Quando posso, assieme a Maria, la mia amica con a quale condivido l’appartamento, andiamo ad una sala da ballo situata nelle nostre vicinanze. Ritorneremo la` alla prossima Domenica, dove celebrero` il mio diciottesimo compleanno.

                                                                 *         *         *

 

Sono esilarante. E` incredibile di come incontrai nella sala da ballo qualcuno che mi offri` la brillante carriera da sempre sognata. Finalmente il vento della fortuna ha incominciato a soffiare nella direzione giusta, la mia.

Fu una coincidenza nel modo in cui incontrai Mr. Brusco. Come Brasiliana sono superstiziosa e credo fermamente che la nostra vita e’ stata scritta sul libro del destino ancor prima della nostra nascita. Quel pomeriggio, nella sala da ballo, molti giovani uomini mi chiesero di ballare assieme a loro, ma la mia preferenza cadde su Pedro, un Argentino, il quale sa` veramente ballare.

Fu lui che mi insegno` a danzare le tipiche danze Latino-Americane, nel modo come furono ideate, da quei amatori di tanghi e della piu` moderna salsa.

Quel pomeriggio, come molte volte prima di allora, allorche` danzo con Pedro, gli altri ballerini ci diedero l’onore della pista, e formarono attorno a noi un largo anello per poterci ammirare mentre entusiasticamente io e Pedro si formava quelle intricanti figure volute dal Tango Argentino. Alla fine della danza i nostri ammiratori eruppero in frenetici applausi.

Ritornammo al nostro tavolo e si stava sorseggiando una birra fredda, allorche` un signore di mezza eta`, vestito elegantemente, e che certamente non apparteneva a quel rione, si rivolse a noi in un Inglese molto accentato. Come in voga nel passato, galantemente si inchino` verso di me e si presento`.

‘Mi chiamo Tom Brusco e sono un impresario teatrale. Sono nato in Sud-America ma vivo da molti anni in Australia dove ho formato una troupe di ballerini Latino-Americano che si esibisce in Sydney e nelle altre citta`  Australiane.

Nell’ultimo mese sto` viaggiando negli stati Americani in cerca di alcune capaci danzatrici di balli Latini che possino rinppiazzare quelle del mio gruppo che hanno terminato il loro contratto di lavoro alla fine della scorsa stagione. Vi ho visto danzare e vi ho guardato con intersse. Vedo che potenzialmente esiste talento in te. Se desideri divenire una professionista in queto tipo di danze, ti offro un contratto come danzatrice nella mia troupe. Naturalmente dovrai sottometterti ad un duro lavoro preparatorio prima che tu possa raggiungere la perfezione necessaria. Se sei interessata nella mia offerta fammelo sapere entro un paio di giorni.’

Mr. Brusco mi diede la sua carta da visita, e sul di dietro scarabocchio` un locale numero telefonico.

‘Mi puoi contattare a questo numero. Per favore pensaci sulla mia proposta e poi chiamami per un appuntamento. Ti chiarifichero` allora tutti i dettagli contrattuali.’

Fui altamente sorpresa per tale inaspettata offerta. Per la verita` non compresi immediatamente cosa l’offerta implicava. Ero in tumulto presa dalla vergogna, che mi bruciava le guance.

‘Thank you, Mr. Brusco. Certamente considerero` l’offerta. Chiedero` aiuto a qualcuno capace di darmi consigli. Definitivamente le telefonero` al piu` presto.’

Non potevo credere alla mia fortuna improvvisa, e visibilmente ero eccitata per quanto mi stava accadendo. Ero presa da una improvvisa  gioia che mi faceva ridere e piangere allo stesso tempo.

‘Molto bene, Dolores, penso che puoi arrivare lontano, se accetti l’offerta di Mr. Brusco. Ho sempre creduto nel tuo talento artistico.’

 

‘Grazie, Pedro, Le tue parole mi sono di incoraggiamento. Ho bisogno di buoni consigli prima che possa giungere ad una conclusione.’

‘Se non hai nessun nella tua famiglia che ti possa aiutare, sappi che sono sempre disposto a consigliarti nel migliore modo delle mie capacita`. Posso venire con te all’appuntamento con Mr. Brusco. Posso controllare se il contratto di lavoro e` in regola ed essere cosi` sicuri che quel signore non si prenda vantaggi della tua inesperienza. Bisognera` pure controllare le credenziali che Mr. Brusco presentera`, e vedere che nel contratto non vi sia nulla che ti danneggi.’

‘Sono ignorante in queste cose. Non so` come ringraziarti, Pedro. Non ho mai firmato un contratto di lavoro prima d’ora. Ma dimmi cosa ne pensi dell’offerta di Mr. Brusco?’

‘Credo che sei fortunata, Dolores. Tali opportunita` raramente si presentano nella vita.'

‘Grazie, Pedro.Mi sento meglio ora. Arrangero` un appuntamento e te lo faro` sapere.’

Ottenni un appuntamento per il prossimo pomeriggio. Si ebbe una lunga conversazionre con Mr. Brusco che presento` prove riguardanti la sua troupe di ballerini. Vi era un larga cartella della sua compagnia artistica che riproduceva fotografie, ritagli di giornali di differenti luoghi, che parlavano come la troupe fosse stata applaudita in spettacoli, non solo in Australia, ma anche in luoghi esotici come Hong Kong, Singapore, Tokio. Quei ritagli di giornale, che apparivano su quel scrap-book, includevano ritagli di giornali di paesi Asiatici, scritti in lingue a me sconosciute, ma che comprovavano quanto Mr. Brusco ci stava spiegando. Quanto vidi evidenziavano abbastanza bene il lavoro della troupe di Mr. Brusco, e mi sentii pronta ad accettare la sua offerta.

Tom Brusco concluse la lunga presentazione dicendo, ‘Ho grandi ambizioni per il prossimo futuro. Voglio che la mia troupe di danze Latino-Americane performi nelle maggiori citta d’Australia ed Asia. La sede della compagnia si trova in Sydney, Australia, dove e’ registrato il nome della compagnia artistica ed e’ qui’ pure dove avvengono le prime rappresentazioni dell’anno, dopo che tutte le prove di danza sono state portate alla perfezione in uno dei locali teatri cittadini. Eventualmente da Sydney muovo la troupe nelle altre citta dell’Australia, e da qui alla fine portiamo lo spettacolo nei paesi Asiatici. La mia ultima ambizione e’ di poter organizzare presto un tour in paesi Europei.’

L’ascoltai attentamente e facevo fatica a credere alla mia fortuna. Mr Brusco mi disse che entro due giorni un contratto sarebbe stato pronto da essere firmato da me e che poi, entro due settimane si sarebbe volato a Sydney. Qusto fu come la mia carriera artistica incomincio’.  

 

 

 

 

 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 5725 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Francesco Andre...