Scritto da © Manuela Verbasi - Mar, 24/05/2011 - 09:46
Sembrava un cortile della mia Venezia a darci cornice d'oro, fedele lo stile dell'etica e dell'estetica. Pensai a Tadzio che giunge alla spiaggia del Lido, tu nel vestito blu di lino, bello come un dio, io la spiaggia bianca di sabbia fine, riscaldata dal tuo sorridermi radioso. Bellezza spietata pensai assaggiandoti il labbro superiore, di quella che scioglie e non dà scampo. Giocando di sguardi mi stavi già dentro. Scuoteva l'esserti sul fiato dissoluta, innamorata, a respirare vita. Alzavo il braccio verso l'orizzonte, trovavo la via di salvezza, mi dispiaceva per Mann.
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