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Matrimonio finito e causa per risarcimento danni morali e materiali per diffusione dei dati personali

Matrimonio finito e causa per risarcimento danni morali e materiali per diffusione dei dati personali, da me affidati con fiducia ai gestori di un sito di letteratura conosciuto in tutto il web per l'ottimo servizio di chat e la gestione totale agli iscritti. 
 
Mi capita che da anni sono autore di un sito che non nomino per non dargli pubblicità gratuita, dato che solo quella è lo scopo d'esistere del sito di cui vi racconto, dove pubblico le mie poesie ma solo per conoscere qualche poetessa delusa da consolare (prima con le parole e poi se mi va bene, coi fatti). Non sono da buttare, ma nemmeno un adone, fortuna scrivo bene e faccio la mia porca figura. E non sono il solo, vero?
 
 
 
In dieci anni di onorato servizio, ho 18 tacche alla cintura. Capite bene che scrivere poesie conviene.
 
 
Succede che da qualche mese, gli amministratori del sito che uso per la pesca via chat, decidano ed impongano vengano loro comunicati dati personali sensibili, non solo il nome e il cognome, quello sarebbe niente, se non fosse collegato a: indirizzo, telefono di casa e cellulare, data di nascita e codice fiscale. Volevo dare anche la targa della mia panda ma non ho trovato la casella dove poterla inserire.
 
Veniamo al punto.
 
Sono poeta sposato, anzi sposatissimo con una non poetessa incazzata nera con il sottoscritto. Non so come sia potuto accadere, ma chiedendo a due webmaster qualcosa ho capito e tento di rendere comprensibile anche a chi, come me, poco ne capisce di codici HTML e cosiddetti “moduli”.
 
Avete presente che in alcuni siti c'è la messaggistica interna? Quella che non è collegata al nostro email ma rimane nel sito che ce l'ha? Anche in questo sito che non nomino abbiamo la fortuna di avere i messaggi interni...
I moduli che servono a far funzionare, a fare esistere questo servizio, creano una sorta di memoria in seno al sito stesso, che permane anche se i messaggi vengono cancellati da noi utenti, indi per cui, gli amministratori del sito possono accedere liberamente alla messaggistica, leggere quello che desiderano (mettiamo il caso di qualcuno che vogliono tenere d'occhio per svariati motivi o che fra gli amministratori ci sia un pettegolo/a curioso/a che passi le giornate a curiosare nei discorsi altrui, o che voglia vedere se gli autori sono dei rivoluzionari e quindi bannarli senza nemmeno dare una motivazione) e noi non lo sapremo mai. E che questi dati oltre ai gestori del sito, possano essere raggiunti da un hacker che per divertimento, decide di rompervi i coglioni. Questo è capitato a me!!!
 
Il problema sta nel fatto che si violi la privacy in modo tanto elementare e sfrontato, in base ad una schedatura dell'individuo, altrimenti escluso dalla comunità in modo autoritario. (o così o così). Fa piacere l'imposizione anche ai pensatori liberi che si curvano e consegnano tutto, anche il segno zodiacale e il gruppo sanguigno, il numero di piede, le chiavi della macchina e di casa,  una sorta di sadomasochismo pur di restare nella lista dei buoni alla lavagna, di non essere isolati dalla comunità, allontanati dalla squadra.
 
Io l'ho fatto per la chat e per i messaggi interni. (maledetto me) Le responsabilità di chi conserva i dati sensibili sono aggirate con clausole inserite in un regolamento lunghissimo, di quelli che nessuno legge e approva, più per sfinimento che per convinzione.
 
 
Che cosa mi è capitato? Non so come, ma i messaggi d'amore, o meglio di sesso fra me e una poetessa over trentantadue, sono arrivati con lettera anonima al mio indirizzo domestico.
Mia moglie afferma di aver ricevuto anche telefonate al numero fisso di uno che parlava toscano, che le ha letto i messaggi poi ricevuti per lettera, ma mia moglie è una pallista nata, non so se crederle. 
 
Vuole il divorzio!
 
Il divorzio è una causa di scioglimento del matrimonio indipendentemente dalla morte.
 
 
Tutto questo per aver dato telefono, indirizzo codice fiscale oltre al mio nome, rendendomi individuabile.
 
 
Avevo anche pensato di non dare i miei dati, potevo inventare un nome, calcolare facilmente il codice fiscale online e prendere una sim da 5 euro nuova, per dare quel numero di telefonino al posto dei miei numeri reali. Poi, dato che sono onesto e non ho scheletri nell'armadio, sic, non ho pensato che sarebbe divenuto un problema. (è che ci pensi sempre dopo, purtroppo).
 
Veramente so che molti hanno fatto così, non danno i dati reali e fanno benissimo, e quindi trovata la legge trovato l'inganno. A che serve quindi schedare la gente se facilmente si può barare?
 
 
Non date i vostri dati personali, al massimo date nome e cognome di qualcuno che vi sta sulle palle, un vicino di casa ad esempio, ma non codice fiscale e indirizzo, telefono di casa e cellulare (tanto se combinate qualcosa, vi trovano subito con l'IP, non serve che sappiano il vostro telefono).
 
Date anche il gruppo sanguigno, nel caso abbiate una moglie e questa decidesse di dissanguarvi, la comunità del sito di cui sopra sarà senza dubbio pronta alle trasfusioni fra autori.
 

ritratto di sid liscious
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non credo ad una sola parola di quello che dici e se per caso è vero allora devo dire che la tua ingenuità è folgorante.chiunque infatti sa che le questioni personali è meglio dirottarle sulla posta o sul telefono privato in quanto anche solo attraverso l'indirizzo ip si sa che i dati tuoi sono già in chiaro anche se non sembra.non guardare al sito dunque ma pensa piuttosto ad una vendetta di chi s'è sentita tradita e presa in giro e rivedi i tuoi comportamenti che a sua volta lei tradita credo abbia già i messaggi "incriminati" senza il bisogno di nessun hacker ed anche se tu nella tua pagina li cancelli... che tra l'altro esiste anche il copia incolla e qualcuno di salvare certe cose ne fa un motivo di vita.
capita che il furbo alla fine ci lasci lo zampino... però ripeto questo tuo post mi sembra di più una cosa inventata di sana pianta magari per attirare attenzione... che sembra per tua stessa ammissioni uno dei tuoi hobby preferiti via web.
auguri.
mirco
 

ritratto di Manuela Verbasi
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