Era il tuo simbolo quando,
stringendoti al corpo l'eskimo maleodorante
accovacciato sui gradini dell'Ateneo occupato
ti lasciavi andare a sogni proibiti
avvolti nelle spire dolciastre del tuo spinello.
Ancora echeggianti le ultime note di
"Libertà sorella del vento"
nei corridoi lerci di rifiuti,
una voce dal fondo ripeteva
"El pueblo unido jamàs serà vencido"
e ti risvegliavi felice di sentirti libero
dalle costrizioni della Società.
Il nuovo contro il vecchio.
I figli contro i padri.
I giovani contro gli adulti.
La libertà assoluta e la sensazione
di una giovinezza interminabile.
Il libero amore.
"Mettete dei fiori nei vostri cannoni"
ma un click nella tasca di Piero
rivelava l'esistenza di una pistola.
Non si muoveva più nulla nella tua mente
se non la visione di un poliziotto
gocciolante di sangue dalla spalla
che implorava con gli occhi molli
non sparare ancora, non sparare.
Ora che il sogno giace sepolto
dalle comodità e dal tuo perbenismo
Ora che ti senti invincibile
seduto alla guida del tuo fuoristrada
Ora che disprezzi la gioventù
inebetita da cellulari e tivù
non hai sentore della tua assoluta sconfitta.
Un numero. Solo un numero.
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