Scritto da © Bruno Amore - Sab, 07/05/2011 - 16:06
Quando la vita senza complimenti
m'infilò a forza i calzoni lunghi
strappandomi dal torneo di bighelloni
persi a dare un senso ad un'erezione
furono gli occhi neri più d'altra cosa
a pizzicare le corde tese dell'anima
coi pensieri che covavano emozioni.
Quel senso pieno che di più fa donna
la luce nello sguardo che t'abbaglia
immaginarla mia faceva tenerezza
quando prese per mano ogni mia voglia
pensai d' avere fiori per capezza.
Mi feci condurre del futuro sulla soglia
a progettare un senso di domani, dove
da solo, costruire navi con le mani.
Appresso a lei coi capelli sciolti
il vento di bolina che li aveva avvolti
frustandole il viso teso e fiero
mentre alla barra manovrava il mio veliero.
Ora neppure l'orizzonte sa la mia casa lontana
burrasche marosi lampi strapparono le vele
l'ago non segna che solitudini distese
l'esistenza come una matassa si dipana.
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