Scritto da © Franco Pucci - Mer, 04/05/2011 - 17:32
Dedicata a mia madre
mi manca il tuo sguardo
a volte sì severo
che a stento mascherava
il tuo umore nero
mi manca la tua voce
distrutta ormai dagli anni
di troppo fumo usato
per non provare affanni
mi manca la tua mano
passata tra i capelli
la tua benedizione
anche nei miei giorni belli
mi manca il tuo non esserci,
la tua discrezione,
il tuo pudore innato
a coprire ogni emozione
mi manca ancora adesso
il tempo del perdono
mentre mi crescevi
e diventavo uomo
quando la tua espressione
mutavi all’improvviso
per sciogliere il mio errore
aprendoti al sorriso
ora che invecchiando
man mano ti somiglio
mi manca da morire
quel tuo chiamarmi figlio
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