Il tassì portò l’uomo in grigio dall’aeroporto alla stazione Termini. Scese inforcando il paio d’occhiali scuri che aveva con sé. Il treno per Firenze, Bologna e Milano sembrava che lo stesse aspettando. Obliterò il biglietto come indicato nel foglietto informativo, comprò in fretta due quotidiani e due riviste, e prese posto nell’ultimo scompartimento dell’ultimo vagone. Dentro c’era soltanto un giovane. Ci fu un saluto formale, mentre l’uomo in grigio accomodava il suo piccolo equipaggio sulle reticelle, sotto le quali poi decise di sedersi, accanto alle quattro pubblicazioni acquistate.
La stazione era un formicaio umano. Padre e figlio, scesi trafelati dal treno locale, corsero a fare i due biglietti per proseguire per Milano. Il treno che procedeva da Palermo era già in stazione, sul binario assegnato. Persero tempo per la necessaria obliterazione, un’operazione che l’uomo in blu - "...en su puta vida!" pensò - mai s’era sognato di dover fare. Che cavolo era mai un’obliterazione ...andare a farla al cesso? ...o magari in una cappella con un segno di croce? ...boh! Per fortuna, o per caso, un carabiniere senza neanche i due baffi ci aveva pensato ad eseguirlo per loro. Clic-clac! ...non c’è di ché, disse ...un dovere, nient’altro!
Giunsero finalmente sotto la fiancata del lungo treno, e senza pensarci due volte abbordarono il primo sportello trovato aperto e salirono, trascinando dietro i bagagli. Nello scompartimento a destra c’era posto per tutti, e quindi entrarono proprio lì dentro, salutando con un chiassoso...
- E’ permesso?..
E posarono le valigie e le borse in alto. Il giovane con la testa rapata s’alzò quasi per aiutarli, ma in realtà lo fece per spostare più a destra l’astuccio suo nero.
E quando il treno si mosse, si mise in movimento l’arcano meccanismo astrale di quegli uomini convenuti da tre punti differenti del globo. Infatti, mentre il convoglio stava uscendo dall’intreccio orrendo di binari connessi alla stazione Termini, proprio in quel momento sul leggio d’ebano e oro del Destino un breve soffio di brezza voltò la pagina che il Caso aveva già vergato a mano libera da giorni e giorni.
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