La farfalla.2 | Prosa e racconti | Gino Soloperte | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La farfalla.2

Pochi ammettono che siano diventati degli Zombi, abbastanza chi ammette di esserne intossicato, molti dichiarano che per loro chattare è motivo di relax e divertimento, anzi piuttosto, aggiungono, che una volta spento il PC, tornano alla vita reale come nulla fosse stato, senza che i rapporti e quanto vissuto virtualmente, influisca più di tanto, come per dire “nulla”.
Io chatto, ho avuto molti Nick, ne ho tenuti in vita pochissimi, quelli che uso con le persone con le quali mantengo un contatto stabile e quasi regolare.
I Nick sono come abiti in un armadio, ne tengo di simili e di diametralmente opposti e contrari.
Ho smesso di chattare spesse volte, per pochi giorni. Questo succede quasi sempre in coincidenza della fine di un rapporto deludente se non burrascoso. Spesso mi sono dichiarato stanco, che avevo esaurito quella fase, che potevo iniziare a scrivere questo report, ma poi, con la scusa di dover salutare quanti di cui non avevo l’indirizzo mail, ho ripreso a chattare.
Come nella mia vita reale, le più belle amicizie o/e le passioni roventi, sono iniziate a seguito di forti diverbi verbali, avuti per cause terze o per fraintesi in stanza. Alcuni usano questo tipo di approccio, io li definisco “attacchi schizzo-terroristici” altri, con compari o comari, inscenano liti ed assurgendo a patetici difensori di parte, conquistano riconoscimento, stima e forse ancor di più.
Perché, per soddisfare che cosa ………..:  
Io mi sono dato  delle risposte: esistenziali (solitudine o viceversa), morale, sessuale,  ho ricevuto ed ho dato di tutto il possibile forse anche di più, sicuramente ho ricevuto più di quanto meritassi.
Ho impersonato personaggi per gioco e per diletto, mai quelli che spererei non esistessero, ma che purtroppo ci sono. Chi assume queste figure in chat, ne è stata vittima, oppure ne è protagonista reale, la conferma di mia convinzione è confermata dai fatti riportate nei fatti di cronaca, ma questa è un’altra storia.
Chi sono io? O come mi reputo? Io direi “la confusione totale” altri mi hanno attestato stima o quanto di peggio si possa definire. Infatti da sempre mi è stato detto di non avere “mezzi toni” sono un dipinto in bianco e nero, una campana stonata, ma questo ditelo Voi, il Vs. giudizio non mi  cambia la vita.
I miei difetti? ( quelli che io mi riconosco) sono convinto delle mie idee ma debole nello spirito e nel corpo, per tener duro e resistere alle tentazioni, non fragile, poco elastico in tal’une scelte.
Sono un maschio adulto, padre, marito, nonno, cristiano cattolico praticante, libero professionista, mi definisco anche, libero pensatore, amico sincero e devoto, questo decidetelo Voi che mi leggete.
Fu in una isola frequentata da nonni che conobbi un fiore, tale sembrava nel nick ed a suo dire, litigammo subito, per una battuta ed una foto fraintesa. In seguito chiarimmo e ci scusammo a vicenda. Inizio cosi un rapporto quotidiano, quasi appuntamenti sotto il balcone di casa, non era una nonna anzi non era mai stata sposata. La sua vita mi fu quasi donata su poche mail, il suo dolore trasmesso con gli occhi, il suo amore con la sua bocca sempre socchiusa e garbata. Sembrava una farfalla a dispetto del suo fisico.
Il suo comportamento ed il suo dire con me, era come il volo di una farfalla, sembrava fosse portata dal vento. Ma Lei ritornava.
L’ho pianta in silenzio per persa, poi ritrovata e pregata. Lei aleggia costantemente nei miei pensieri, di giorno e di notte, non si posa mai, non posso toccarla, la sciuperei, mi scrisse che l’avevo punta con uno spillo ed attaccata su una parete, nella stanza dei miei ricordi. Non è vero.
Ora lei è mia socia in questa avventura, mi legge e timidamente corregge.
Mi accorgo che come farfalla è leggiadra, sobria e poco invasiva.
Sono io che impetuoso sospingo gli eventi e tracimo la giusta forma e misura.
Domanda: ma c’è una misura per le emozioni?   
………… dove e come definire le emozioni, cercate, trovate e provate?  
………… dove finisce un’emozione ed inizia, in sua vece, la razionalità ed il cinismo se non indifferenza?
………… è giusto trasmetterle ad altri, oppure riporle in un quaderno dentro un cassetto, per ritrovarne gusto e sensazioni in altri momenti?
Infine e non ultima: con quali parole scriverle se non con quelle dettate dal cuore e scritte di getto nel preciso istante in cui sono ancora vive nella mente e nel corpo?

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