Scritto da © Raggiodiluna - Sab, 02/04/2011 - 23:48
Occhi profondi e intensi, contornati da una trama trasparente di minutissime rughe. Una voce straordinariamente calma, che rilassa.
Occhi profondi e intensi, contornati da una trama trasparente di minutissime rughe. Una voce straordinariamente calma, che rilassa.
Viola, quando esce dal cancello di casa, è sempre elegante, mai niente fuori posto. Dentro quel passo silenzioso danzano le note di una vita intensa. Viola ha il nome di un colore e il colore se lo mette addosso ogni giorno, quasi a cancellare il grigiore quotidiano.
Viola, da molto tempo è stanca! Stanca di essere stanca!
Stanca di aspettare che arrivasse, finalmente, il giorno di vedere realizzati i sogni e i progetti costruiti insieme all'unico uomo della sua vita.
Va a passo veloce e si copre il collo con la sciarpa, stringendola con delicatezza quasi a simulare un abbraccio a se stessa. Il freddo che sente non è per la temperatura troppo bassa, inusuale per la sua città, ma per quel vuoto accanto a se che rende gelida la sua esistenza.
La strada è illuminata dal rossore di un sole che fa fatica ad andarsene e quel cielo rosso-ocra le ricorda le pellicole ingiallite delle foto di nozze. Si erano sposati, circa 20 anni prima, in quella piccolissima chiesetta e quel giorno pioveva.
Che tristezza quel cielo grigio! L'abito sognato da una vita, tutto bagnato!- Scoppi di risa e applausi. Gli occhi lucidi delle rispettive mamme, con le labbra allargate da falsi sorrisi e tanto riso appiccicato agli abiti a premonire tutta la felicità.
Non smise mai di piovere e poi tutti dentro quel rustico mulino a festeggiare. A festeggiare cosa? L'inizio di una vita che doveva essere bellissima, grande! '' H.L.B.'' inciso sugli anelli,per dire: ''grande come l'infinito''.
Viola era fragile ma la sua fragilità era la sua forza. Nel tempo di due anni aveva affrontato il dolore più grande, perdere inspiegabilmente il suo bambino, senza un plausibile motivo.
Quel piccolo bimbo aveva deciso di non restare in questo mondo e dopo due giorni dalla sua nascita era ritornato, nel grembo di sua madre, per sempre.
Quando muore un bimbo la madre ha due possibilità scegliere di abbandonarsi al dolore o convincersi che quella morte avrà un senso per la sua vita.
Viola, da molto tempo è stanca! Stanca di essere stanca!
Stanca di aspettare che arrivasse, finalmente, il giorno di vedere realizzati i sogni e i progetti costruiti insieme all'unico uomo della sua vita.
Va a passo veloce e si copre il collo con la sciarpa, stringendola con delicatezza quasi a simulare un abbraccio a se stessa. Il freddo che sente non è per la temperatura troppo bassa, inusuale per la sua città, ma per quel vuoto accanto a se che rende gelida la sua esistenza.
La strada è illuminata dal rossore di un sole che fa fatica ad andarsene e quel cielo rosso-ocra le ricorda le pellicole ingiallite delle foto di nozze. Si erano sposati, circa 20 anni prima, in quella piccolissima chiesetta e quel giorno pioveva.
Che tristezza quel cielo grigio! L'abito sognato da una vita, tutto bagnato!- Scoppi di risa e applausi. Gli occhi lucidi delle rispettive mamme, con le labbra allargate da falsi sorrisi e tanto riso appiccicato agli abiti a premonire tutta la felicità.
Non smise mai di piovere e poi tutti dentro quel rustico mulino a festeggiare. A festeggiare cosa? L'inizio di una vita che doveva essere bellissima, grande! '' H.L.B.'' inciso sugli anelli,per dire: ''grande come l'infinito''.
Viola era fragile ma la sua fragilità era la sua forza. Nel tempo di due anni aveva affrontato il dolore più grande, perdere inspiegabilmente il suo bambino, senza un plausibile motivo.
Quel piccolo bimbo aveva deciso di non restare in questo mondo e dopo due giorni dalla sua nascita era ritornato, nel grembo di sua madre, per sempre.
Quando muore un bimbo la madre ha due possibilità scegliere di abbandonarsi al dolore o convincersi che quella morte avrà un senso per la sua vita.
Lei, per notti e notti aveva vissuto l'incubo di quel piccolissimo cuore che non aveva saputo proteggere, si svegliava angosciata dal battito sempre più debole e che le puntava il dito sull'anima. Tutto cominciava a sgretolarsi ma il suo dolore non poteva essere sterile, doveva avere un senso. Aveva deciso di vivere la vita gustando, di ogni esperienza, la dolcezza e l'essenza. Stanca, adesso, dopo anni di lotte con se stessa, comincia a dare colore alle tele per colorarsi la vita, a scrivere della sua anima, per riscaldare i suoi sogni infreddoliti.
Viola non vorrebbe cedere alla lotta per l'indifferenza, ancora ama ciò che amava prima.
Viola non vorrebbe cedere alla lotta per l'indifferenza, ancora ama ciò che amava prima.
La strada che sta percorrendo più avanti ha un bivio, ....deve scegliere.
Che fatica! Lei ha sempre dovuto scegliere nella sua vita!
Non sempre le nostre scelte sono quelle giuste e le scelte sbagliate si pagano per sempre.
Oggi è uscita per respirare, ritrovarsi sola nel suo ''Cammino'', ricordarsi intensamente di ''se''. Ha voglia di sentire il proprio profumo, ascoltare i suoi pensieri, senza metterli dietro i pensieri degli altri. Amare! Sacrificare se stessa per amare! Dimenticarsi di esistere per dare vita agli altri, diventare la vita degli altri.
Tra i profumi che la rappresentano: l'odore intenso del caffè!
Il rito della preparazione, l'attesa, il borbottio della vecchia caffettiera che porta con se l'aroma della ''salvezza'', voragini di tristezza cementati e disciolti in quel miracoloso liquido nero. - Caffè come balsamo...e ricominciare.
Chiedersi:- Ma sarà cosi per sempre?- Una domanda ricorrente, senza risposta.
Anche adesso, deve scegliere, andare avanti o tornare a casa?
Il bivio è là, davanti a se! Come un automa i suoi piedi iniziano la strada del ritorno, la sua mente non sa scappare, le sue radici profonde non si possono più staccare da quel terreno concimato dalla sua vita stessa. Viola si è sbriciolata vivendo, non sa perchè il suo essere un continuo vulcano in eruzione ha dovuto frenare l'energia per non invadere col suo magma la quiete e il silenzio dell'altro. Quante idee!- Troppe idee! Sotterrate nel nulla. Dipingere la notte e smontare tutto prima dell'alba. Silenzio! Troppo silenzio! Sentirsi spegnere e ricominciare un'altra volta. Colore dappertutto, per inghiottirlo con gli occhi e rivestire la sua anima sempre in festa.
Non è eroico il gesto di chi si butta in un fiume per salvare un bambino, quello è un gesto spontaneo.
E' eroico chi, con il sorriso in faccia va avanti, un giorno dopo l'altro, contento di fare quello che fa, anche se non era quello che avrebbe voluto fare.
E' eroico chi, conserva dopo anni, gli stupori dell'infanzia.
E' eroico chi accetta se stesso e chi gli sta vicino,
giorno dopo giorno, pronto a capire e giustificare tutto.
Non che Viola fosse un'eroina per le rinunce e l'infinito amore ma sicuramente una donna forte, una su cui contare...almeno questo.
Che fatica! Lei ha sempre dovuto scegliere nella sua vita!
Non sempre le nostre scelte sono quelle giuste e le scelte sbagliate si pagano per sempre.
Oggi è uscita per respirare, ritrovarsi sola nel suo ''Cammino'', ricordarsi intensamente di ''se''. Ha voglia di sentire il proprio profumo, ascoltare i suoi pensieri, senza metterli dietro i pensieri degli altri. Amare! Sacrificare se stessa per amare! Dimenticarsi di esistere per dare vita agli altri, diventare la vita degli altri.
Tra i profumi che la rappresentano: l'odore intenso del caffè!
Il rito della preparazione, l'attesa, il borbottio della vecchia caffettiera che porta con se l'aroma della ''salvezza'', voragini di tristezza cementati e disciolti in quel miracoloso liquido nero. - Caffè come balsamo...e ricominciare.
Chiedersi:- Ma sarà cosi per sempre?- Una domanda ricorrente, senza risposta.
Anche adesso, deve scegliere, andare avanti o tornare a casa?
Il bivio è là, davanti a se! Come un automa i suoi piedi iniziano la strada del ritorno, la sua mente non sa scappare, le sue radici profonde non si possono più staccare da quel terreno concimato dalla sua vita stessa. Viola si è sbriciolata vivendo, non sa perchè il suo essere un continuo vulcano in eruzione ha dovuto frenare l'energia per non invadere col suo magma la quiete e il silenzio dell'altro. Quante idee!- Troppe idee! Sotterrate nel nulla. Dipingere la notte e smontare tutto prima dell'alba. Silenzio! Troppo silenzio! Sentirsi spegnere e ricominciare un'altra volta. Colore dappertutto, per inghiottirlo con gli occhi e rivestire la sua anima sempre in festa.
Non è eroico il gesto di chi si butta in un fiume per salvare un bambino, quello è un gesto spontaneo.
E' eroico chi, con il sorriso in faccia va avanti, un giorno dopo l'altro, contento di fare quello che fa, anche se non era quello che avrebbe voluto fare.
E' eroico chi, conserva dopo anni, gli stupori dell'infanzia.
E' eroico chi accetta se stesso e chi gli sta vicino,
giorno dopo giorno, pronto a capire e giustificare tutto.
Non che Viola fosse un'eroina per le rinunce e l'infinito amore ma sicuramente una donna forte, una su cui contare...almeno questo.
Le ombre della sera scendono sulla sua casa dietro l'angolo, la vede e la sente ancora sua. ''E' il ricordo di te '', dice a se stessa, sapendo già di non potersene separare.
Le ombre dureranno solo questa notte! Con le prime luci dell'alba spariranno, come se non fossero mai esistite.
Le ombre dureranno solo questa notte! Con le prime luci dell'alba spariranno, come se non fossero mai esistite.
Davanti al cancello vede fermo un uomo, il suo viso è tondo e rubizzo.
Indossa un vecchio cappotto liso sui gomiti e tiene in mano, come fossero fiori, un mazzo di palloncini colorati. Mio padre? Si! proprio lui!
Indossa un vecchio cappotto liso sui gomiti e tiene in mano, come fossero fiori, un mazzo di palloncini colorati. Mio padre? Si! proprio lui!
...ed è l'ultimo uomo di questa storia.
Raggio
Ps. Faccio noto a Manuela che anche la mia storia è aromatizzata al caffè. Un punto in comune. La frase finale è adattata alla storia, non potevo cambiarla.
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