ricevo e giro immediatamente a te questa mail che devo dire, mi ha colto impreparato e notevolmente imbarazzato sul da farsi. Sono rimasto sinceramente allibito quando ho visto la provenienza della missiva, ma soprattutto quando ho scoperto chi la inviava.
Ho deciso di rivolgermi a te poiché la Manu è, impegnatissima e riuscire ad avere anche un breve cenno di riscontro da lei è ardua impresa (in parole povere non ti caga neanche di striscio). Sicuramente tu hai più “aderenze” con le alte sfere di questo sito che recentemente assomiglia sempre di più a “Porta a Porta”: gente che va, gente che viene, gente che ritorna, gente che ci prova… (non ho ancora capito chi abbia negli adatti alla bisogna, mentre aspetto di conoscere la Rossella che scrive sulle note di “Via col Vento”) Non voglio tediarti oltremodo, per cui allego la mail e spero nella tua indiscussa capacità di mediazione per una soluzione rapida del caso.
A proposito, quando incontri la Manu, pregala da parte mia di chiudere ogni tanto la Porta di Rosso, quando qualcuno esce, entrano certi spifferi ultimamente…e te lo dico serrrenamente!
Franco.
Guantanamo, 29/2/2011
Egregio signor Franco,
mi rivolgo a Lei, poiché la so molto amico della mia ex compagna di cella, tale Venexiana (così mi ha detto di chiamarsi) e spero quindi che tramite il suo interessamento io possa riprendere i contatti con quella che per me oltre che sventurata compagna di detenzione è stata e rimane il desiderio finora inespresso compiutamente di un amore travolgente. Da quando è stata trasferita nel carcere femminile della Giudecca a Venezia, non ho più avuto contatti con lei. Di lei mi è rimasto solamente un camicione arancione ormai stinto che conservo gelosamente sotto il cuscino del pagliericcio e poter così sognare di averla sempre accanto. La prego quindi di fare in modo che questo mio grido d’amore non rimanga come solitario ululato alla luna, e le faccia pervenire questa mia lettera. Nell’attesa di una agognata risposta continuerò a sfogliare le margherite che insieme avevamo piantato in un angolo del cortile durante le ore d’aria… torna Venexiana, ‘sta cella aspetta te…
Tua per sempre “Fat Mary”
risposta:
Non so come dirtelo Fat Mary, hai presente il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”. Dalle notizie in mio possesso, alla Giudecca sono spuntate nuove margherite, ad annaffiarle con tanto amore è tale Wanda e ti assicuro che nessuno osa calpestare questo giardino. La Venexiana, le poche volte che si vede all'aria, trascinata sottobraccio dalla Wanda, oltre due occhiaie che sembrano borse di Vuitton, ha un aspetto di estatico distacco e le uniche frasi che si riescono a percepire nei farfuglianti discorsi, ricordano le poesie di un Bondi bucolico, direi ortofrutticolo, in cui si fa sovente riferimento ad arance e banane, “speme di spreme arance, flambè su del monte, chi quieta, togli il bollino, dormire vorrei” insomma cose così. Cara Fat, ti consiglio di rassegnarti, almeno per i prossimi sei anni (salvo condizionale) il cuore della Venexiana è impegnato.
P.S. Hai per caso perso un bassotto?
Au revoir, Margherrrita
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