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Scritto da © ciommo82 - Mar, 15/02/2011 - 13:54
Volavo alto nel cielo come un palloncino,
volavo così alto che potevo vedere le stelle
oltre la luce del sole.
Bastò che mi pungesse il piccolo becco di un uccellino
per farmi scoppiare e precipitare al suolo.
Passai tanto tempo a letto
con tutte le ossa rotte,
ma benedico quel dolore
e benedico tutta la mia esistenza,
perché adesso ho capito.
Nella vita ci si abitua ad ogni cosa:
ci si abitua alla gioia e alla malasorte,
ci si abitua perfino alla morte.
Continuo ad essere legato
all’albero maestro
per non andare incontro
al canto delle sirene,
coi denti mi mantengo aggrappato
al ramo robusto di un albero secolare
per non essere portato sotto
dalla corrente.
Il mio angelo custode
si appoggia al muro con l’affanno,
senza ali mi rincorre
mentre io vado avanti,
anche senza braccia e senza gambe
continuo a strisciare
per vedere le stelle
oltre la luce del sole.
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