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Lo Scrittore del Giorno Dopo

Provo a disegnare, delineare e definire le tre categorie di appartenenza, fisiologiche, imprescindibili, che accomunano alcune tipologie di poeti o scrittori, seriamente o superficialmente impegnati  a riempire pagine di parole.
 
Lo Scrittore del Tempo Istante
E’ il momento in cui i pensieri arrivano fluidi, allineati o educatamente disordinati, a volte frutto di mirabili mix tra alcool arte e sostanze di origine poco chiara. E’ il magistrale gioco dello svicolare tra il malessere ed il genio. Poche parole e sintesi di un’idea, o pagine intere ad inchiostrare una storia che ritieni debba essere raccontata, fissata in modo indelebile, strappata via al mondo dei pensieri comuni.
E’ il momento in cui il sangue scorre veloce e l’epidermide offre il massimo della sensibilità, tutti i sensi protesi ed affilati il corpo teso ed il flusso veicolato sui quei magici tasti neri, ed il naso ad appena pochi centimetri dallo schermo. Inneschi una specie di orgasmo letterario, svuoti l’aria intorno a te, inneschi una sorta di apnea in temporale, ove l’adimensionalità di ciò che ti contorna diventa carburante di idee e illuminazioni impensate.
Pausa metodica e mirata sigaretta, un  caffè e  poi a seguire una buona dose di ottimo distillato, senti vicino il sonno di altri che dormono anche la tua stanchezza, li ringrazi mentalmente per i coglioni che non ti rompono, e ricominci a scrivere.
Questa è una ipotesi di sensazione dello Scrittore del Tempo Istante. Qui è dove si possono fare amplessi multipli con i semplice contenuti di un vocabolario, e lo scrittore sorride e pensa che non c’è nulla da inventare, ma solo sapere usare. Prendi attingi parole, forse si tratta solo di riuscire a far cadere i drappi di un tessuto fatto di quotidianità, formalità norme forma e morale.
Forse, si tratta solo di saper giocare.  Come per la pittura.
L’artista non deve inventare o produrre i colori, a quello ci pensano le razionali industrie produttrici. Il pittore si limita ad innescare la propria arte miscelando colori base, traendone linfa vitale, energia e immortalità.   
Lo Scrittore del Tempo Istante sorride ancora nel creare storie ed emozioni, sapendo che se al pittore possono un giorno fine i colori, a lui le parole, non finiranno mai.
 
Lo Scrittore del Giorno Prima
Nello Scrittore del Giorno Prima è invece l’embrione scalpitante di un’idea o di un pensiero che ancora non hanno forma, è qualcosa in continuo movimento come un mare di onde che non sanno da che parte infrangersi, sono pulsioni improvvise che scaricano energia e saturano ogni poro. Nello scrittore del giorno prima c’è…. C’è che è inutile guardarlo negli occhi, non troveresti nulla che abbia a che fare con il presente intorno , troveresti solo un pozzo nel quale puoi solo precipitare per poi affogare di parole.
Egli sembra essere presente e vicino a te… ma solo all’apparenza. Si, perché lui ha già fatto il giro intero, sei stato doppiato, e non te ne sei accorto. E’ solamente il normale processo evolutivo, è l’inizio della trasformazione che ti farà rinascere poi come scrittore del tempo istante.
 
Lo Scrittore del Giorno Dopo
Fine del ciclo.
Non dovrebbe esistere uno Scrittore del Giorno Dopo, cosi come non dovrebbe esistere l’uomo dei cinque minuti del dopo orgasmo. Ci sono funzioni e capacità che lo scrittore del giorno dopo dovrebbe perdere all’istante, esattamente nel momento che si accinge a fare un editing o reimpostazione di ciò che ha prodotto del giorno precedente.
In quel momento dovrebbe perdere la capacità di saper leggere. Se legge, entra nel vortice dei cinque minuti del dopo orgasmo. Perde i riferimenti, gli equilibri crollano, si guarda intorno spaesato:
“E’ tutto qui?? Solo questo era?? Dov’è la Magia?”
 
E' l'eterno conflitto tra l'eccitazione dell'aspettativa (regno del turgido), ed il triste confronto con il consuntivo (dove il flaccido la fa da padrone). Le aspettative disattese sono l'equivalente delle débâcle del maschione montatore di turno...
Lo Scrittore del Giorno Dopo,  dovrebbe solo continuare a scrivere, mai accingersi a leggere del suo, meno che mai, se si sveglia lucido e rinsavito.
FINE
 

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