Scritto da © Phantom - Lun, 07/02/2011 - 07:40
Davanti alla finestra
fra un pensiero e l’altro
giocavo a carte col tempo
e baravo
come se avere un asso in più
fosse utile a qualcosa
Un guerriero senza armi
non può combattere
e le tue chiare parole erano spine di rose
alle quali m’arrendevo con facilità
senza però capire
L’albero che mi ha visto crescere
dava ombra
a un prato rosso fuoco
dal quale a cavalcioni di una foglia
tu t’allontanavi in fretta
Che gioco inutile era il mio…
prendevo l’acqua con le mani
ma in bocca mettevo manciate di terra
senza averne neppure coscienza
Sul vetro della finestra
a lungo ho disegnato illusioni
che si scioglievano in acqua
Chi ha sogni da vendere
non si preoccupa dell’oggi
e nemmeno del domani
Ignoravo che il tempo
non passa mai inutilmente
e che si diventa giganti
nello spazio di una notte
Siamo foglie che cadono
ora lo so
Di quel passato però
non cambierei nemmeno una virgola
e io vorrei tornare a essere il nano che ero
non per riaccendere un fuoco
che spento rimarrà per tutti i giorni a venire
ma per dirti che è meglio essere sconfitti
inseguendo un sogno
che vincere senza averne avuto uno
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