Scritto da © poetella - Sab, 15/01/2011 - 15:25
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Me li ricordo
i cieli contemplati tra i faggi
- meccanismi mobili, magnetici –
E il crepitio [come un parlottare sommesso]
Passi sulle foglie.
E ce n’erano di secche e di umide
voci diverse di sventurate sorelle
diversi destini.
E guarda ora questo mio camminare in città
asfalto e crepe di dolori antichi
e memorie d’elefanti sul basalto.
O forse no.
Le piogge acide lavano via i ricordi
e glorie e onori/amori
Battaglie. Lavano via i passi degli eserciti.
Scorrono in rivoli ricci o lisci, meste
a bocche di tombini umiliati
- lattine di Coca schiacciate, tappi di plastica
Fogli cancellati senza poesia. Più -
Queste gocce! Niente coreografia né quinte, né scene.
Che ne sanno
dove s’è arenata la lira di Orfeo.
Che ne sanno, pianto di semafori,
com’era il suo canto.
E del suo sguardo smarrito, [Euridice dileguata nel nulla]
E del mio, quando perderò…
…
…
…
(by poetella)
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