Scritto da © Bruno Amore - Mer, 05/01/2011 - 12:03
Tra torti ulivi abbarbicati alle prode
in limite ai filari di gibbose viti
di pampini verdi lucidi vestiti a giugno
ci corre il capriolo, su tracce vecchie
di notturno scalpiccìo di cinghiali.
Ha l'occhio vispo sospettoso
accerchiato da silenzi noti
alla larga dal viottolo pietroso
rizza l'orecchi vigili
al gracchiar del corvo
Da quei calanchi grigi
la ginestra gialla fa il verso
al sole dorato che dardeggia
Nel rovo di more la cincia
impala insetti satolli al nido
Sguscia la serpe a caccia d'uova
di chi imprudente le fa a terra
E il girasole non ha memoria
di monti innevati e notti fredde
lento mostra la corolla
alla benedizione giornaliera
e s'avvia il giorno verso la sera.
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