Scritto da © Franca Figliolini - Dom, 12/12/2010 - 23:03
Leviamo un inno al sonante nulla
noi cantori zelanti in sé compresi,
goffi epigoni dai futuri sospesi,
poeti nati sino dalla culla
Pronti a scrivere tutto ciò che frulla
nelle menti piene di sogni rappresi,
Afflitti da parolaia diurèsi
Ch’ogni nonsense trita e maciulla.
Un’ode al giorno per non sentire
e quattro commenti per chiacchierare:
la notte buia non vuole finire
e noi siamo qui a fare e disfare.
Ma non c’è verso che possa supplire
All’insensatezza del nostro andare.
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