Nei tuoi cieli azzurri e nel grigio delle tue nuvole - intarsio poetico | Manuela Verbasi

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Nei tuoi cieli azzurri e nel grigio delle tue nuvole - intarsio poetico

I
 
 
[1]
 
Acqua che scorre il planarti d'anima
la rissa dei fianchi maestosa sorride alla brezza
un fluttuare di luna i fuochi in ostaggio sulle nostre tempie. 
 
[2]
 
Ti dibatti laggiù, tra nasse stese al sole,
incredula ospite di una natura a te aliena.
Mentre il sole arrossisce, il respiro del mare
stempera i relitti colorati delle tue piccole vele.
 
[47]
 
Tuffi improvvisi nell'acqua
spruzzi nell'aria 
 
[47]
 
guizza come scongelato in questo inferno
un piccolo angolo quieto dove tutto ha ragione di esistere.
 
 
[41]Sorriso, questo mi basta
sorriso come profumi, danza
del piede, come presente.
Lieve, scolorendo,
portandomi via
 
 
[55]
 
i sogni che mi tengono sveglio tutte le notti sono i tuoi sogni
solo per questo probabilmente ci stringiamo cauti alle onde
 
[60]
 
affamati di carne ululanti del  piacere di sfamarsi
che sbrana i reni fino a sussultare
 
 
[67]
 
a che serve sennò la spuma del mare
gli scogli che sfilacciano il serale
 
il serale che regge il moccolo sia fiume avventizio. uno spot 
 
 
[68]
 
che sanguina, lo spasmo
teso, ad arco 
nel riverbero di un istante 
e trapassa il petto, di eterno.
 
 
 
 
II
 
 
[4]
 
Riempiamo gli occhi del colore della notte
riflessi multicolori nei giochi delle ciglia
 
 
[48]
 
i fianchi che si muovono lenti
nell'eco dei nostri lamenti
quasi implorando di ansimare ancora.
 
 
[74]
 
Chiuse le palpebre brucio fra bocconi di baci.
Sospirate ore, slaccio 
ma questo sbocciarmi glicine in bocca
insolente no, non smette.
 
 
[3]
 
Qui l’amore è stato sempre
 
 
[5]
 
in un giorno di noi
diviso a metà
 
 
[45]
 
un pensiero di quel che siamo
intenso respiro in fondo
 
[6]
 
uno spiovere di quiete
di profumati palpiti
 
[7]
 
un’odorosa speranza 
la melodia d’un canto che rallegra.
 
[8]
 
E' vero il tuo amore? E' vero?
Quello con cui mi fermo a ridere? Quello estasiato dai tuoi occhi cenere.
 
[35]
 
Non so amarti / in questo abbraccio che mi nego.
 
 
 
 
III
 
 
 
 
[9]
 
A me, abbisogna –il pianto - 
boccio d’amore perpetuo 
cresciuto nel mare di te 
dov’ io – fluida - vivo. 
 
io, vita scura e infangata 
 
[10]
 
così ti osservo
nella ineffabile levità
di un'armonia senza spazi
 
 
[11]
 
senza stancarmi mai di ripassare,
la linea del tuo volto,
 
[12]
 
la silenziosa ombra
 
[13]
 
brezza del tuo respiro.
 
M'accarezzi le membra tremanti
 
[14]
 
mi parli piano,
poi socchiudi i tuoi occhi.
 
[15]
 
La vita è solo un attimo
 
[44]
 
soltanto in quell' istante
avrai iniziato a vivere.
 
[16]
 
A me, quell’infinito.
 
 
 
 
IV
 
[49]
 
vittima e preda
immobile attendo
 
[46]
 
manciata
di petali profumati
che scivola
 
[17]
 
con le rose più fresche
colte al sole del primo mattino
 
[18]
 
urlate nella poesia di un amore mai scritto
 
[50]
 
su note minori
ritrovandomi riflessa
nei tuoi occhi
 
[19]
gioiello arcano, di un tempo
che non sa più aspettare.
 
 
 
V
 
[37]
 
Non basterà vento
a spingere pensieri
 
[20]
 
sentire le tue labbra
bruciarmi la pelle
 
[21]
 
a rendere fiore
questo stelo con le spine
 
[22]
 
dal profumo di noi su di noi
 
[64]
 
sul mio seno
l'ardore tremante
di voglie impazienti.
 
[23]
 
Così il dolore si sgretola 
 
 
[39]
 
nei sotterranei bui
 
[24]
 
nei tuoi cieli azzurri
e nel grigio delle tue nuvole.
 
[25]
 
Suggo i coralli del tuo seno
mentre trascorrono
i cieli
sulla mia sete.
 
 
 
VI
 
[26]
 
Esigi vuoto a perdere d’oro vestito,
 
[27]
 
bisacce di sogni comprati a poco prezzo:
 
[28]
 
essere  vento
che ti sussurra
un canto d'amore
e ti parli di me
 
[29]
 
la forma di quello scalpitare
per un nonnulla tra le costole
aprendo varchi di fame
 
[30]
 
una pozza di luce iridescente
sul ventre piatto
ed è li che si lascia annegare
solitaria e implume
la mia voglia di te.
 
 
[31]
 
Andremo allora, altrove allora
insieme
nella nostra essenziale nudità
 
[32]
 
dove sempre, come terrazze trasparenti
c'è il sole.
 
[63]
 
In quali zolle smosse
dalle nostre ragioni,
sciocche
al di là di ogni dire
 
 
[33]
 
faremo la somma di tutte le albe
di tutti i fili iridescenti
risonanti al tocco delle dita
che interrompono il silenzio del rosa.
 
[40]
 
Morirò  ogni giorno ancora  un po' pur di averti nel mio inferno
amandoti ancora più del mio respiro
 
[43]
 
eppure mi vergogno
quando son (sempre)
solo
sempre, a pensarne la forza.
 
[71]
 
Che sia l'amore?
 
[34]
 
senza dimensione
solo  il profilo che rimane chiaro al bene
 
 
[36]
 
dove so costruire soltanto il conto alla rovescia / progettando salvezze da raggiungere sempre con difficoltà 
per via di questi sogni che urlano di vero / imprigionati ormai nell'abbandono 
 
 
[56]
 
da assaporare
ogni giorno
perché l'amore sia
 
 
 
 
 
 
VII
 
 
[38]
 
Ti darò ancora l'arma per trafiggermi
ora che so del tuo amore a forma di intrecci e scuse
 
[42]
 
da infilzare, inserire, trapianti in me,
permanenze, quel chiodo di carne rotta
 
[53]
 
quando la luna nella giusta fase ne conserva il ricordo
 
[51]
 
lasciando un solco profondo
l'una nel cuore dell'altro.
 
[52]
 
Vorrei essere per sempre
nel tuo sguardo e nel sorriso
 
 
[57]
 
strade a sera luccicanti d'occhi e fanali ai bordi
vero sangue in corsa di labbra 
e fili uniti di bocche.
 
[58]
 
La luna  però s'è nascosta 
e vuole non farsi trovare,
perchè da millenni in quell'ora singhiozza d'amore,
 
[59]
 
nel volermi togliere tutta la sete
in quelle luci strane alla sua festa.
 
 
[61]
 
Danzami sul petto ...  ora
cavalcando l'onda di questo inferno
giocami i seni ... ora
di violette e borotalco
e nel ventre imprimi il tuo dolore
 
[65]
 
la mia mano t’artiglia di fuliggine sporca.
Fumo negli occhi grandine offensiva
ostacolano la fuga
 
 
[69]
 
il bacio che non trovo  è uguale a quello che tu hai smarrito
perciò adesso intercetto aerei dalle postazioni degli appunti.
 
[62]
 
un unico abbraccio
 
[73]
 
nomade del distacco
le chiavi in tasca e nemmeno un nome
che spinga  la mano a qualche porta
 
[70]
 
che non esisteva
esattamente come il suo
cuore
che mai fu trovato.
 
[66]
 
Conto di un fascio le rose
e memorizzo le spine
staccate per dispetto
infisse ad una ad una
 
[72]
 
un’operazione di rara bellezza,
come carezzarti il viso ad occhi chiusi
e sapere che è il tuo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
versi tratti dalle poesie pubblicate dagli autori di Rosso Venexiano, per la ricorrenza del 14 Febbraio 2012 - San Valentino
 
intarsio a cura di Manuela Verbasi
 
 
hanno scritto i versi:
 
[1][57][74] Manuela Verbasi
[2][4][18][23][27] Franco Pucci
[3][5][24][52] luccardin
[6][10][15][47] pinotota
[7][11][14][58]marilisa
[8] marte blu
[9][12][16] Marilina Frasci
[13][20]ladybea48
[17]Mariagrazia Tumbarello
[19][37][39][50][62] raggiodiluna
[21] Greta Leader
[22][44] Sara Cristofori
[25][30] Mario Calzolaro
[26] Antonella I.D.
[28][56]SempreGio
[29][34][73] amara
[31][33][72]Franca Figliolini
[32][41] taglioavvenuto
[35][36][53][55][69] giuseppe pittà
[38][40][47][48][60][61] baccaodorosa
[42][43]crobiotermi
[45]pensiero infinito
[46]renato finotti
[49]inchiostroblu
[51]Franz
[59]Bruno
[63][64]Priscilla
[65]Andrea Occhi
[66]Anghelos
[67]Sofocle
[68]Stefania Stravato
[70]Sailor Alfred the mod
[71]Leopold Bloom

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