Quel fiato
Mareggia
l'infinito del suo tumulto e flesse
©Stefania Stravato
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Marinai d'ogni tempo
Diseguali le albe i flutti e i respiri
nei cesti il colore delle aragoste e il bufalo correva nell’acqua rumoroso il mare s’ingrossava agitando liquido amniotico, nei diamanti di salsedine crespa il rigido legno gonfiava il genaker e noi come Argonauti alla ricerca d’un atollo perduto nell’abisso vorticoso del tempo.
©Matris
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Foglia
Come foglia d’autunno
quel lontano scirocco mi ha fatta volare lontana dal ramo volteggiare impazzita cercando l’appoggio di un difficile suolo sollevata tenuta sospesa poi fatta cadere ogni paura e dignità deridendo dentro pozzanghere scure. Beccate di storni hanno lasciato ferite finché il maestrale soffiando pietoso su soffice sabbia mi ha riportata donandomi al mare.
©Sara Cristofori
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Trombe marine
Come affascina l'animo
il sublime che impotente cede alla sua bellezza bruta. Improvvisamente fu massa nera e silenzio cercare di capire fu sola paura un volteggiar di tutto nei rumori sordi della natura uno spazzar di forza contro tutto quel che l'uomo innalza poi la calma diventò angoscia trombe marine o trombe di DIO.
©Luccardin
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Il soffio dell'aria
Arriva… lo amo…
Chiudo gli occhi e lo respiro fin dentro l’anima, così come viene, va via… La sua carezza sulla pelle
©Gabriella Afa
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E mentre il levante gioca
Boccheggiano le nuvole
sopra i camini sui tetti e un brivido di luce attraversa impaziente le arcuate bianche pieghe dei panni vivi di folate. Irrequietamente Strenuamente si dibattono Il mio sguardo s'abbandona mi frusta questo suono il cuore
©Pinotota
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Mal di stomaco
Brezza senza riparo
preme dall'alto al basso vele sanguigne tese all'orizzonte dal bompresso trattenute come lucciole di parole scagliate nella tempesta. Nessun bersaglio orecchie sorde tra onde sismiche scale di note richter distruggono ciò che mai è stato edificato. Solo sabbia e conchiglie corrodono gli occhi lucidi, vacui languidi accessi a ciò che non vorrei scrivere
©Andrea Occhi
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Refolo gelido...
Refolo gelido
avvolge la mia essenza ora che le tue mani sono lontane non ci sono i tuoi passi a ricalcare i miei il sale pietrifica quanto di me resta, solo un malessere a ricordarmi che esisto e nel ricordo di Te Vivo...
©SempreGio
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Eolo, Re
Se non ti ferma il bavero
lo farà l'abbraccio avvinghia forte lei che ne ha il coraggio. Tu refolo o tifone sei pieno solo d'aria t'avventi tra i rami gli scogli eppur dai maestoso il volo lungo e sicuro alla procellaria. Nell'otre d'oro imprigionato a stento Eolo custodisce il tappo, è re se lo conquistassi io, pur lo divento.
©Bruno
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Cose Così [di sciarpe in danza a mezz'aria]
cerchietti d'oro
intrappolati nei guanti sotto l'inverno che respira mani di sciarpe in danza a mezz'aria
coperta di fiori
©Manuela Verbasi
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Soffio
E quando fischia in rivoli di pioggia
s'adagia prepotente sulla roggia questo il fluire in turbine saetta i baveri si alzano con fretta in quei mattini in lacrimate brine lungo le rive di piste imbiancate e mentre soffia ci trova imbronciati
©Lorenzo
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Dalla battigia
Gli s'offre ad occhi chiusi porgendo
il viso scuote il capo perché le scompigli i lunghi capelli allarga le gambe che si modellano col vestito fine lascia che s'insinui e sollevi la gonna ad accarezzar le cosce apre le braccia come volesse cingere tutto il mondo respira forte, a fondo e si sente felice.
©Bruno
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... e ancora
Come urlo del tempo
ti espandi rumoroso, prepotente e invisibile ai miei occhi. Maestoso nel tuo abbraccio mi fai sentire la tua forza. Dolce e violento diventi impetuoso come la mia anima.
©Raggiodiluna
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Natura in guerra
Danza la terra
terribile si spoglia un tremulo arde. Strozzato l'innocente solco profondo natura in guerra. Sperduto l'occhi desiderio di pace urla l'amore.
©Smeraldoeneve
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Correnti
Sensazioni primordiali, emozioni scartavetrate con unghie laccate e pulsioni annacquate con sorrisi senza espressività...Era ciò che pensavo mentre il mio natante fendeva l'aria fresca di quella mattina di fine settembre. Il blu, spesso come un guanciale di anime che si rincorrono in un labirinto, profilava l'orizzonte senza nuvole e le sensazioni che provavo accentuavano quel mio bisogno di staccare con il mondo...Ero partito all'alba, quando le ombre della notte si erano affievolite con le prime luci del giorno...Le correnti avevano immediatamente preso possesso della vela maestra e nel giro di qualche minuto il guscio sfilava veloce verso chissà quale destinazione...Portavo un peso sulle spalle e senza girarmi indietro cercavo dal luogo in cui mi trovavo di scrutare la linea che delimitava cielo e mare. Veleggiavo ormai da un'ora su quella tavola immota e i pensieri s'erano affollati nella mente privi di ordine preciso...Si percepivano odori e sapori tra i refoli d'aria che gonfiavano il tessuto della mia barca. Sentivo, stranamente, anche il suo odore, quel suo profumo ricolmo d'inquietudine che aveva animato il nostro rapporto. Mi ero preso una pausa. Avevo deciso di partire e starmene fuori qualche giorno...
©blinkeye62
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Perdizione
Eolo dall'alto delle nubi
alita sulla terra. Il fruscio della brezza s'alza lentamente nel silenzio del buio e la perdizione porta via.
©Eusebio72
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La Teta y la Luna
Non aprite quella porta
tette e lune al peto. a Gerico come basta un flamenco nella gola
©Taglioavvenuto
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Le tue mani
Non è la bora
a spettinar la gonna, ma le mani tue audaci. Non è la bora a scatenare brividi, ma il planare leggero delle labbra sul collo. Danza, sinuosa la tua bocca sulla pelle accendendo il fuoco. E' terra fertile di passione il mio corpo al tuo tocco, a lui soltanto m'affido, cedo e m'abbandono.
©Ladybea48
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Oblio
Giù, per le strade
odo i rumori, lattine che s'inseguono e tante foglie secche che abbracciate danzano. Un soffio più forte ed ecco anche la pioggia! Le catene spezzate lasciano il dolore alle caviglie. Scendo! Vedo la città sommersa e la fantasia distesa sulla collina dell'oblio. Ancora qualche suono mentre tutto s'acquieta.
©Raggiodiluna
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D'autunno, gli zingari
Cosa dirò a questi zingari nei campi
ai capelli scarmigliati del palmizio Nemmeno li raccoglie lo scirocco al crocevia ma partono e lasciano i singhiozzi avvizzire dentro al nero dell’asfalto Non è problema di questo ottobre partono ma resta nella sfera il volo d’Astianatte era scritto nell’esploso di una stella
©Fintipa2
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-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi -Autori di Rosso Venexiano -Progettazione grafica e web editing: Anna De Vivo |
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