Scritto da © ferdigiordano - Mar, 04/02/2014 - 20:13
A: WEBstoppisti e liberi viaggiatori internettiani, iscritti a Rossovenexiano e non (ma se siete Soci, vi offro da bere...).
Invito per la Corale
A: WEBstoppisti e liberi viaggiatori internettiani, iscritti a Rossovenexiano e non (ma se siete Soci, vi offro da bere...).
Come: scegliendo un verso tra quelli già presenti e inserendo il proprio post in coda al post che vi ha ispirato.
Importante: il verso scelto o il gruppo di versi dovranno essere in ‘testa al proprio testo’ e racchiusi tra virgolette.
Indispensabile: poesia o tentativo di scrittura (lo dico per me).
Lunghezza: non eccessiva né sparagnina.
Lunghezza: non eccessiva né sparagnina.
Qualità: nessuno giudichi, giacché nessuno è sopra o sotto (biblico, forse, non so, ma davvero saggio),
Stile: il vostro, ma con la variante che se state pensando ad un verso mare-cuore-amore-ecc., usiate queste parole correlate nel modo più creativo possibile. Ricordatevi che utilizziamo solo 500 parole al giorno e ne abbiamo a disposizione oltre 100.000 di pari dignità e che se anche dovessero essere solo quelle cinquecento, i significanti offrono varianti infinite, ancorché usati con cura e attinenza.
Perché: è un gioco, forse (per tutti), in cui non c’è competizione ma contaminazione (questa è vecchia, però efficace).
Quindi: se non sei montato/a e sei svitato/a abbastanza, questo esercizio un po’ ci porta più avanti (e poiché occorre dare l’avvio, mi arrogo il diritto di farlo con un verso di Franca Figliolini, che ringraziio per non aver denunciato il furto).
Si cerca: anima buona e generosa disponibile a fare raccolta ed impaginazione coerente dei testi.
“questo amore, dico, [...] è quello che resta di questo vago viaggio.
o anche, è il viaggio in sé, la cosità,
l'essenza. questo penso.”
Si avventa come dovuto in questa epoca (nesso
tra arrivo e congendo, praticamente peccato)
entra nelle fibre e accade più per la defezione
del moto che come allegoria della spinta.
É fuorviante legarsi al cielo, intontite le ali dallo
sbattimento congenito nei nomi, in quei nomi
fatiscenti: quante crepe le sillabe!
o anche, è il viaggio in sé, la cosità,
l'essenza. questo penso.”
Si avventa come dovuto in questa epoca (nesso
tra arrivo e congendo, praticamente peccato)
entra nelle fibre e accade più per la defezione
del moto che come allegoria della spinta.
É fuorviante legarsi al cielo, intontite le ali dallo
sbattimento congenito nei nomi, in quei nomi
fatiscenti: quante crepe le sillabe!
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Dodici figli per dodici notti d’amore
Questo doveva bastarti.
Nei patti impliciti,
di impudici sconti non
si era convenuto.
Hai voluto figli fruttuosi come cambiali,
passaporti per la tua codarda ottusità.
Non affliggerti se ogni notte il tuo l’amore latitante
chiede ospitalità lì dove il calore non fu mai peccato.
tra arrivo e congendo, praticamente peccato)"
Egli non s'accorse mai, potrebbe addursi o
solo in nome dell'accaduto."
e la luce concessa per leggere red"
e il silenzio allaga".(selly)
sbattimento congenito nei nomi, in quei nomi
fatiscenti: quante crepe le sillabe!"
sovrastano i giardini della mente
rannicchiandosi la notte, tremanti
per la tramontana che lacera
sabbia fine s'insinua
e al giorno si offre il rattoppo del buio
fino allo sfinimento
allo svilimento del pensiero
in un destarsi brusco
scrollandosi di dosso la vergogna dei sogni
tra arrivo e congendo, praticamente peccato)
entra nelle fibre e accade più per la defezione
del moto che come allegoria della spinta.
É fuorviante legarsi al cielo, intontite le ali dallo
sbattimento congenito nei nomi, in quei nomi
fatiscenti: quante crepe le sillabe!" (ferdigiordano)
dell'etimo che origina l'essenza."
di semplici gioie." (erremmeccì)