poeti maledetti | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

poeti maledetti

21 giugno

 
 
Guardo il sole attraverso una lama di selce

Viaggio inesistente

 
 
Certo, amico, vorrei viaggiare; ugualmente
ho paura del metallo spinto
nell’aria dal calcolo indescrivibile.
 
Restano i vascelli. Altro metallo supponente.
Da come si regge quell’anfora di vetro

Pesanti, le ali della notte

alidellanotte.jpg
Hanno mani adunche certe notti
e correnti ascensionali che ti portano
in strette spire di silenzio
 
Hanno occhi spenti che ti guardano certe notti
e momenti di stasi incombente
che ti lega nel buio e ti toglie il sonno
 

Un punto unico di sole, sottoterra

che ne sai.
del respiro rovesciato si può morire
 
che facesse più male di ogni male
il tuono sulla schiena. ma tu 
sapevi già dei gigli
allora?
 
io  mi ricordo solo tanto vento e

Nelle armonie di un'arpa solitaria

arpa.jpg
Riconosco la via del sorriso
pur se nascosta.
 
ignaro di voli scordinati
di angeli sperduti, cercavo ma
avevo smarrito la chiave dei pensieri
 
grigia la nube di antiche amnesie
 
si disperse
 

L'anarchia di farfalle

 
ho conosciuto la meraviglia.
 
spiavo di immobili crisalidi
dormienti
 
e i fili di seta
l'avvolgenza del silenzio.
 
poi semplicemente a perfezione
 

L’esenzione dall’oceano

Affermo che l’orizzonte ci dissocia
dalla fine. Rende
raggiungibile dove conviene
la sua linea inesistente.
 
Ci sono battelli che si legano alla terra
a tutta scia e
partono soli come angeli controversi.
 

Come scosse dal vento, le ultime foglie sui rami

foglie.jpg
Ci parve di vederle, come scosse dal vento, le ultime foglie sui rami.
Avevamo raccolto il mais, tutto,
e divorato gli ultimi pani.
Erano i giorni della Siccità e Tu trascorrevi, e come,
in un Cielo livido di presagi e di vuote preghiere.
 

Forse perchè a maggio è di troppo l'urlo

Ti cerco maggio, ma tu non rispondi e cosa avrà il girasole,
con le ciglia storte\ corrotte sul margine del prato
il giallo cola dal vestito sfatto, senza raggi sembra un pierrot.
Colgo uno di quei trucchi d’acrobata, quel tenersi in bilico sul filo non è suo,

Alle spalle, il mare che spinge

risalente il denso di ellissi, il destino ultimo
di un universo oscillante
 
ci aspetterà la fioritura del ramo, gravido
di nane rosse?
che sto correndo il buio della lontananza. 
 
alle spalle, il mare che spinge.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 3309 visitatori collegati.