Scritto da © Anonimo - Ven, 12/03/2010 - 18:05
Non gustammo il cielo.
Poi che verrà
il momento che non serve ai pianeti,
l’attimo di cui i mondi a farsi
altro di altre terre
più massa
più vampiri
più bellicosi
baionette delle meteore di passo
quando - e lo racconto con pietà di voi -
pregheremo e non abbastanza che si conservi un paese
almeno degli scuri aperti
un patio un dondolo
nessun serramanico
crescere non sarà più doloroso di sapere
come nasce dalla mietitura
il nuovo seme
dirò che da acqua
non gustammo il cielo.
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Scritto da © Franco Pucci - Ven, 12/03/2010 - 15:03
Ombre e rintocchi.
troppe notti quaggiù senza la luna
hanno assuefatto al buio i miei occhi
le ombre che spuntano dalla laguna
danzano lievi segnando i rintocchi
hanno assuefatto al buio i miei occhi
le ombre che spuntano dalla laguna
danzano lievi segnando i rintocchi
una mi segue sullo stesso sentiero
lesta si affianca, cammina accanto
muta compagna a te mi racconto
lenisco le doglie di ogni pensiero
lesta si affianca, cammina accanto
muta compagna a te mi racconto
lenisco le doglie di ogni pensiero
ascolti in silenzio, adegui il tuo passo
leggero ora affronto il buio qui intorno
del cuore il ritmo tu segui dappresso
aspetto placato che si faccia giorno
leggero ora affronto il buio qui intorno
del cuore il ritmo tu segui dappresso
aspetto placato che si faccia giorno
così ogni notte invocando la luna
racconto alle ombre il mio dolore
con l’alba scompaiono nella laguna
una è rimasta accanto al mio cuore
racconto alle ombre il mio dolore
con l’alba scompaiono nella laguna
una è rimasta accanto al mio cuore
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Scritto da © MaLaLingua - Ven, 12/03/2010 - 06:39
cercatori di coralli
I banditi sbarbati
quelli pivelli, come me,
quelli pivelli, come me,
si spaccano di ferite lancinanti
per sentirsi vivi
e si illudono
che crescano coralli sotto gli alberi
o fragole in fondo al mare
Sudano e nemmeno godono
bevendosi l'impossibile
finchè la nube svapora
rimpicciolendo tutto
A mani rotte, si torna a bordo
dalla stiva, sale odore stantio
dalla stiva, sale odore stantio
di rancio e rape senza sangue
e non resta che intonare allegramente
un acustico addio
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Scritto da © mareblu - Gio, 11/03/2010 - 23:43
5 parole
Mi manchi tanto
amore mio
sono le uniche parole
che riesco a scrivere
non è poesia
ma solo così posso dirtelo
è un segreto
che mi devo portare nel cuore,
che nessuno può sapere...
mi manchi tanto
in ogni giorno che passa
e in ogni giorno che verrà...
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Scritto da © Anonimo - Gio, 11/03/2010 - 20:30
Quasi il vestito adatto.
Tu chiedi del verbo carezza
la coniugazione dei fatti concessi alla pelle;
e sia una voluta,
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Scritto da © stellasenzacielo - Gio, 11/03/2010 - 19:44
Miele
Guardami e questa volta
per davvero.
Quella stella dipinta
nei miei occhi
splendida
seppur soffusa,
sei tu.
per davvero.
Quella stella dipinta
nei miei occhi
splendida
seppur soffusa,
sei tu.
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Scritto da © Franco Pucci - Gio, 11/03/2010 - 18:06
Un amore da due soldi.
due soldi, due piccole monete
scordate nella tasca
ora riapparse a raccontare
una piccola storia, finita in farsa
scordate nella tasca
ora riapparse a raccontare
una piccola storia, finita in farsa
due soldi, tanto valeva
il nostro amore nato per caso
morto precoce quasi ridendo
non arrivò nemmeno all’occaso
il nostro amore nato per caso
morto precoce quasi ridendo
non arrivò nemmeno all’occaso
due piccole monete
erano il prezzo di un giro in giostra
che non abbiamo mai fatto,
tu preferisti offrirti ad un altro
erano il prezzo di un giro in giostra
che non abbiamo mai fatto,
tu preferisti offrirti ad un altro
il sole morì che era mezzogiorno
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Scritto da © Franco Pucci - Gio, 11/03/2010 - 17:12
Solitario
Passi strascicati sull’assito della stanza
ti alzi e ti siedi con andirivieni isterico
spegni e accendi le luci sul tuo mondo.
Un giro di carte sancisce la solitudine,
metti in fila le ore, e i semi si confondono.
Ti butti sul letto vinto dalla spossatezza.
Chiudi gli occhi. Dormi? Sogni.
ti alzi e ti siedi con andirivieni isterico
spegni e accendi le luci sul tuo mondo.
Un giro di carte sancisce la solitudine,
metti in fila le ore, e i semi si confondono.
Ti butti sul letto vinto dalla spossatezza.
Chiudi gli occhi. Dormi? Sogni.
Dolce tepore avvolge le tue membra
carezze profumate spalancano abbracci
corri lieve, sospeso come una piuma
plani sul verde fiorito di mille colori.
Un senso di appagamento ti pervade,
improvvisi gli occhi si aprono
e spalancati scrutano avidi il buio.
carezze profumate spalancano abbracci
corri lieve, sospeso come una piuma
plani sul verde fiorito di mille colori.
Un senso di appagamento ti pervade,
improvvisi gli occhi si aprono
e spalancati scrutano avidi il buio.
Una lama di luce attraversa la stanza,
tra le carte sparpagliate sul comodino
Joker ti fissa con un ghigno soddisfatto.
Anche stanotte non dormirai.
Chiudi gli occhi, sogna.
tra le carte sparpagliate sul comodino
Joker ti fissa con un ghigno soddisfatto.
Anche stanotte non dormirai.
Chiudi gli occhi, sogna.
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Scritto da © Bacidipioggia - Gio, 11/03/2010 - 13:59
L'opposto del tutto e del niente.
...Ma poi,
alla fine dei conti,
cos'è la felicità?...
Io
rispondo
"niente".
Tu
rispondi
"tutto".
Ecco , cos'è.
La felicità
è l'opposto del
tutto,
e quello del
niente.
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Scritto da © ariele57 - Gio, 11/03/2010 - 13:13
ti vengo incontro
per sfuggirmi .
tiro a secco
le radici
tagliandone
le punte e pronta
soffio sulle piume ,ferme
poverelle, languono
da tempo,
è ora di darle fiato.
lo so attendi,
non hai messo in dubbio
che sarei ritornata, e
spalanchi lo sguardo
e allarghi il petto
per accogliermi.
sai del mio desiderio
di pausa.
scaldo per te
la voce del silenzio e scrollo
con te
l'ombra di una nuvola
al passaggio.
prima del viaggio eseguo
un compito scaramantico
ginocchia al petto
mi guardo i piedi
che scalzi gongolano.
aranujez
ti vengo incontro
per sfuggirmi .
tiro a secco
le radici
tagliandone
le punte e pronta
soffio sulle piume ,ferme
poverelle, languono
da tempo,
è ora di darle fiato.
lo so attendi,
non hai messo in dubbio
che sarei ritornata, e
spalanchi lo sguardo
e allarghi il petto
per accogliermi.
sai del mio desiderio
di pausa.
scaldo per te
la voce del silenzio e scrollo
con te
l'ombra di una nuvola
al passaggio.
prima del viaggio eseguo
un compito scaramantico
ginocchia al petto
mi guardo i piedi
che scalzi gongolano.
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