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Poesia

Ustione

                                                   (dedicata)

Mia figlia

Di Maria Luisa mi piace farvi conoscere una poesia dedicata alla figlia
                                                   
Mia figlia, bisbetica e dolce,
polemica e triste,
allegra, che canta, sopporta fatica,
che scrive poesie, che replica male,
mi colloca presso il suo cuore,
che piange e che ride,
che ancor non comprende
su quale altalena la vita la ponga,
ma spera e decide,
e sceglie e lavora, perché nel suo posto
la vita si possa condurre secondo il suo intento.
Mia figlia,malata di spazio
non solo di luoghi; di mente e di affetti,
commossa e partecipe di piccoli drammi
di insetti, uccellini, gattini, esserini
travolti da un piede, dall’acqua, da incuria
di quelli più grandi, che marciano ciechi,
decisi, lontani da simili inezie.
Mia figlia, che amo, rispetto ed ammiro,
che biasimo a volte, temendo il futuro
da me immaginato secondo il mio metro.
Mia figlia. Io sono sicura
che senza il suo affetto, la sua vicinanza
la sua volontà,(benché appena nata,
“in prova”, per forza di eventi improvvisi)
io non sarei qui. E dunque le devo
se pur parzialmente, lo stesso mio dono
di un tempo: la vita, se vita si intende
la forza, la voglia, la spinta, il respiro
che non si rifiuta al passare dei giorni,
che spera con lei di trovare speranza.

micio

Una dichiarazione d’amore, al suo gatto, da parte di Maria Luisa
 
Micio rotondo
soffice palla d’affetto,
tepore nelle notti fredde
dolci fusa sul mio cuscino
corse e giochi irruenti
al mattino
per rallegrarmi,
morbido
micio grassoccio,
vicino, affettuoso,
vivace,
patetica
pelliccia viva della mamma,
tenerezza, innocenza,
gioia di starmi accanto
mio conforto,
mio sorriso,
mia consolazione.
                                                            
                                                            Maria L. Agnisetta Prodon
 
 
                                                                        
 

Non gustammo il cielo.

Poi che verrà
il momento che non serve ai pianeti,
l’attimo di cui i mondi a farsi
altro di altre terre
più massa
più vampiri
più bellicosi
baionette delle meteore di passo
 
quando - e lo racconto con pietà di voi -
pregheremo e non abbastanza che si conservi un paese
almeno degli scuri aperti
un patio un dondolo
nessun serramanico  
 
crescere non sarà più doloroso di sapere
come nasce dalla mietitura
il nuovo seme
 
 
dirò che da acqua
non gustammo il cielo.

Ombre e rintocchi.

troppe notti quaggiù senza la luna
hanno assuefatto al buio i miei occhi
le ombre che spuntano dalla laguna
danzano lievi segnando i rintocchi
 
una mi segue sullo stesso sentiero
lesta si affianca, cammina accanto
muta compagna a te mi racconto
lenisco le doglie di ogni pensiero
 
ascolti in silenzio, adegui il tuo passo
leggero ora affronto il buio qui intorno
del cuore il ritmo tu segui dappresso
aspetto placato che si faccia giorno
 
così ogni notte invocando la luna
racconto alle ombre il mio dolore
con l’alba scompaiono nella laguna
una è rimasta accanto al mio cuore
 

cercatori di coralli

 
I banditi sbarbati
quelli  pivelli, come me,
si spaccano di ferite lancinanti
per sentirsi vivi
e si illudono
che crescano coralli sotto gli alberi
o fragole in fondo al mare
Sudano e nemmeno godono
bevendosi l'impossibile
finchè la nube svapora
rimpicciolendo tutto
A mani rotte, si torna a bordo
 dalla stiva, sale odore stantio
di rancio e rape senza sangue
e non resta che intonare allegramente
un acustico addio
 
 
 
 

5 parole

Mi manchi tanto
amore mio
sono le uniche parole
che riesco a scrivere
non è poesia
ma solo così posso dirtelo
è un segreto
che mi devo portare nel cuore,
che nessuno può sapere...
mi manchi tanto
in ogni giorno che passa
e in ogni giorno che verrà...
 
 

Quasi il vestito adatto.

Tu chiedi del verbo carezza
la coniugazione dei fatti concessi alla pelle;
e sia una voluta,

Miele

 
Guardami e questa volta
per davvero.
Quella stella dipinta
nei miei occhi
splendida
seppur soffusa,
sei tu.

Un amore da due soldi.

due soldi, due piccole monete
scordate nella tasca
ora riapparse a raccontare
una piccola storia, finita in farsa
 
due soldi, tanto valeva
il nostro amore nato per caso
morto precoce quasi ridendo
non arrivò nemmeno all’occaso
 
due piccole monete
erano il prezzo di un giro in giostra
che non abbiamo mai fatto,
tu preferisti offrirti ad un altro
 
il sole morì che era mezzogiorno
 

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