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Filosofia

Colloquio

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 Ho acceso un falò
nelle mie notti di luna
 
Alda Merini
 
 
 

sensazionali brividi di un mondo capovolto

 

archi  sovrastano
 api come frecce
 pronte all'inganno.

 vorrei essere
come spuntato dente
pronto a mordere

il pasto del condannato
lasciato la come simbolo
attira le mosche
ma non sarà  un anello
che frenerà il volo delle aquile

Se la donna

E’ come andare indietro nel tempo.
Leggere di fecondazione assistita,
intelligenza artificiale,
apparato burocratico,
osservare chini una fila di formiche,
guardare in viso una mucca,
scoprire Cartesio e Stuart Mill,
aver fede nella scienza,
parlare di demoni,

Concordia

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Sono nata il ventuno a primavera

 

Alda Merini

 
 
 
 
Sole in ariete pianto d'una dea
emersa da stagione gìà dissolta

Nel ricordo

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Del padre ho memoria che rimane
da giovine signore mani esperte
a cementar mattoni in alte mura
in anni posti quasi in mezzo ai venti

Campo 124

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Un campo come un altro lì sul Carso
lontano dal suo campo con gli ulivi
insieme ad altri militi caduti
chiamati al dover sacro per la Patria
il padre di mia madre ivi riposa

io lo sento

"il vento
prende l'aria
in un vortice d'effetto
...e canta
a gran voce
io ti aspetto"

Bandiera

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Ascolta figlio italica coscienza
il monito che porta al tricolore
il bianco delle nevi di montagna

Ci ho creduto, ma poi...

credimi amico mio 
niente vale il perdersi nel sognante arcobaleno
del cristallino purissimo che riluce negli occhi di un bambino
mentre gioca a nascondino con la clessidra rubandole il tempo
 
credimi amico mio 
niente vale l’abbeverarsi alla fonte della sua stupita

Fratelli di flagelli.

 
Ci si può sentire in colpa
perché scompare dalle dune
il grigio elicriso
se la rude ginestra
è più presente dai fiorai
che sulle pendici dei monti
e la stella alpina è protetta
dalla cupidigia umana

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