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blog di Vanessa Solimando

Pregiudizio

Un canale di rabbia
 è l'eterno divenire
dell'esperienza in pregiudizio.
Nel suo farsi trascina popoli
in danze feroci di vendetta
e io non sono nessuno.
Sono l'uno nel tutto
e il tutto è in me,
l'immunità?
Nemmeno a pensarci.

Appena dietro la curva

Avanti!
Non mi aiuti
a seppellire con mano svelta
il bisogno mio di un giardinetto
una passeggiata sui prati
un cane che è liquido languore
e una pelle che resista
agli insulti emotivi?
Se parlare di pane e benzina
non mi bastasse né ora né mai
a coprire l'odore dell'ostacolo
appena dietro la curva
ché la paura è veloce a marcire
mi capiresti?
Se solo sapessi vivere come scrivo...
 

Vita di superficie

Ho perso da tempo 
l'innocenza
ma mi è mai servita?
Ho perso un po' d'amore
per la strada
e seminato di parole
il rancore
eppure ora amo.
Ho perso risa e gioie
occasioni e saldi
ma ancora vivo e rido.
Vero è che non ho perso
altro che il superfluo.

E sfoglieremo gli istanti

Immagino che un giorno
me ne starò sdraiata
la testa in discarica
là dove marciscono i pensieri.
Ci somiglieremo nella morte
quando sorpresi dell'immobile destino
sfoglieremo gli istanti uno alla volta
e scopriremo la sconfitta.
E voi, sogni miei, saprete
d'esser morti per primi
e monterà la rabbia vostra contro me,
finalmente finirete questo corpo
in semplice luccichio di lame
in danza feroce di lacrime e sangue.

Sott'olio

Perché non mi porti dove 
terminano le onde
e la fine del giorno
si veste di colori
e brucia aria e pensieri?
Perché non mi chiedi
qual è la mia casa
e se ci soffoco dentro,
se sono un topo in gabbia
avvezzo all'artificio?
Perché vorresti mettermi
in scatola come si fa
col buon tonno?
Perché conservarmi
sott'olio e rimandare la fine?

Fratelli

E' solo che forse
l'odio non è sufficiente.
Somiglia all'amore
quando manca di presenza
e sa inondare di silenzio
i rumori delle strade.
Dentro le stanze chiuse
consuma e parla troppo
spesso convince e seduce.
Risponde a molti nomi
chi lo conosce lo venera
e l'invoca nelle notti
senza sonno.
Fratello d'amore
volentieri riscuote
sangue, lacrime e ossa rotte
e il conto è ricco
ché al mondo ognuno
si odia e si ama.

Calzini spaiati

Perfino l'inaccettabile ho digerito
e dopo, stanca, a lungo ho dormito.
Tornate le forze ho preteso d'amare
e divorare le attese m'ha sfamata.
Sempre ho saputo il mio nome
eppure la fierezza ha tardato,
l'ho accolta in casa da ospite
oramai è padrona.
Continui rovesci oltre le ciglia,
i miei giorni li ho chiamati
calzini mal riposti, spaiati.
Quando il calore m'abbandona
scappo dove non occorrono parole
e neanche una messa in piega.
Da me bastano una coperta
una morbida seduta di note
e una buona sospensione di pensiero.

In luci e ombre

In luci e ombre ognuno
 paga la forma materiale
è il prezzo dell'esistere.
Un giorno forse anch'io
comprerò un po' di vita nuova
mi svuoterò le tasche
di risparmi e cambiali
e così pagherò
in luci e ombre.
Mi domando se cedere tanto del mio
e in misura mutare
di curve e intento
senz'appello
forse a rate
mutuando l'incerto futuro
sia un interesse troppo alto...
Certo è che non sopravviverò
a me stessa più di quanto
farebbe un figlio.

Chiacchiere

Affronto discorsi d'invadenza
ho l'aria di chi nascosto si difende
quasi mai mi riesce di mediare
quando passato e presente
hanno voglia di parlare.
Del turbamento che ne viene
non potrei neanche un accenno
se per attimi eterni
mi ritrovo estranea alla vita.
Avrei molto da dire
sono però una comparsa
e il copione mi conviene.
Ai tempi miei la scena
li lascio a litigarsela
e a me non resta
che uno sputo di memoria.

Mete ignote

Pensavo oggi
che nessuno si è preso la briga
di avvertirmi,
hanno taciuto tutti,
eppure da poco so
o suppongo di sapere
che non si vive
mai abbastanza
per conquistare la propria luna
quand'è oscura.
Bastasse almeno immaginare
sarei a un passo soltanto
dal vero di quella via
che chiamo
ignoto.

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