Il gatto
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Miti: Orfeo
Allora, la storia è semplice e comincia così come in una fiaba, ma non ha lieto fine.
Orfeo è un principe, figlio del re Eagro di Tracia e della musa Calliope, "colei che ha una bella voce", nata a sua volta da Mnemosine e Zeus, ispiratrice di Omero-Iliade ed Odissea- cioé della poesia epica e, soprattutto, ancora recitata, non scritta.
La Tracia è una regione a nord della Grecia, oggi potremmo situarla come estesa longitudinalmente fra la Bulgaria e la Turchia.
E' una terra misteriosa piena di boschi, di nebbie, e risonante di acque, di incantesimi pertanto. I viaggiatori, tra cui quel gran pallonaro di Erodoto, erano tornati in patria raccontando dell'esistenza di una cultura sciamanica, stregoni per semplificare, con poteri magici e capaci di intermediare con la natura ed il mondo dei morti, meglio ancora l'aldilà.
Come facevano? Procurandosi uno stato di trance attraverso la musica.
Questo principe, dotato come non altri del canto, (e ti vorrei vedere con una nonna ed una madre così) si innamora perdutamente di una ninfa: Euridice, ed è da lei riamato.
Dicono, dicono, che il loro fosse un amore casto.
Che sia stato per questo non so; la voce aveva cominciato a girare e Aristeo, un figlio presunto di Apollo, dio della conoscenza non dimentichiamolo, decide comunque di provarci anche lui.
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Miti: Orfeo
Adunque o, se essendo degli ortodossi lo preferiste, ordunque, avrei voluto scrivere qualcosa sul mito di Orfeo, cercando di capirci qualcosa anch'io. La bibliografia è enorme, la ricerca, e la documentazione, di più, se solo si pensa che la bibliografia è limitata al titolo, all'autore e, a volte, all'editore.
Quel che è certo, è che questa maschera da fascinosa ha assunto per me, arricchendosi a poco a poco, il che dell'affascinante tante sono le interpretazioni che nel corso dei millenni le sono state attribuite, tante, nel contempo esplorandomi, ne trovavo anch'io di più o meno pertinenti.
Mi è parsa, inoltre, mentre leggevo, sempre più dialettica, essenziale per la comprensione della prima figura, quella di Euridice. Direi fino ad attribuirle non solo uno spessore proprio e non subalterno, bensì come se in essa, in fondo, riposasse l'ultimo nodo da sciogliere per la chiusura del"quadrato".
Quindi, venendo al succo come spesso ho sentito dire alla rettora di questo cunibolo, spererei che a questo mio appello qualcuno rispondesse: presente!
Lo chiedo come sondaggio prima di iniziare, così avremo due reciproci vantaggi.
Basteranno semplici si od un altrettanto semplice ma non...per farmi e farvi capire il seguito.
Con i miei ossequi alla Direzione
Orfeo er Rosso
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Cesti di fiori secchi
Cesti di nulla
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Cosa
Che cosa c'è
queste punte d'anice che roteano
giostrano
noci di betel, attimi
fan prostrare un'anima
che si rivolta, nuda, e profumata
ad un incubo di notti, maledettamente
polvere, come fosser vere
Cosa
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Così mi pare che non sia passato
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Salve!
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San Giovanni non vuole inganni
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Non sono
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Ci stava fuori un campo di grano
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