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blog di Sergio Maffucci

Accadde un giorno

V’informo che è uscito il libro di cui allego una sinossi ridotta per non scoprire tutte le carte…

Vi ringrazio per l’attenzione

 

                                            Accadde un giorno – Sinossi

 

Questo libro narra di una storia d’amore. Una storia che coinvolge un uomo di 57 anni ed una donna prossima ai 40.

Sposato ed appena andato in pensione lui, divorziata lei.

L’incontro avviene durante una sua gita in moto, nell’agriturismo di lei “Oasi”, sito vicino Montalcino – Siena.

Un incontro occasionale ed imprevedibile che in poche ore si trasforma in un’attrazione fisica e mentale travolgente.

Vivranno quattro giorni intensi a Siena e dintorni, scoprendo sempre più la quantità di affinità intellettuali, artistiche, di pensiero e fisiche in comune.

Una vera e propria esplosione di sentimenti e di passione che li coinvolge in maniera assoluta.

Lui, ciononostante, fa prevalere la sua parte razionale, enunciando i seri motivi, ad iniziare dalla differenza d’età, che devono indurli a considerare quei giorni solo una parentesi splendida, che dovrà essere chiusa.

E così sarà…

Ho parlato a lungo con...

Ho parlato a lungo con le sulla sulle guance dei sul corpo dell’amato.
Alda Merini
 (elaborazione dal verso della poetessa)
 
Ho sempre avuto un gran rispetto per le mani quali strumenti essenziali della nostra vita.
Appena entriamo in questo mondo, espulsi dall’utero che ci ha nutrito e cresciuto per nove mesi, oltre al pianto che ci libera i polmoni e che ci consente di riempirli per la prima volta d’aria, agitiamo le piccole mani ancora rattrappite dalla lunga posizione fetale, quasi per farci notare:
“Ehi! Sono qui, sono arrivato, ci sono anch’io, non vedete, non sentite?”
Con queste piccole mani, grandiosi strumenti che ci hanno permesso di elevarci al rango d’animali pensanti, il bambino è pronto ad affrontare tutte le sfide, tutti i pericoli, tutte le emozioni, tutte le sensazioni che la vita ha in serbo per lui.
È pronto a diventare uomo!
Cominceranno con il cercare il calore del corpo che l’ha generato, per poi aiutarlo a suggere il seno per trarne l’alimento essenziale per iniziare la sua corsa verso la vita. Già adesso, insieme ai vagiti, comunicheranno a chi lo accudisce amorevolmente, quali sono le sue esigenze vitali.
Mano a mano che l’organismo si sviluppa, le mani cominciano a prendere coscienza di sé, prima in maniera goffa ed inconcludente, non riuscendo ancora a coordinarsi. In seguito saranno sempre più sicure e capaci ed afferreranno tutto ciò che si presenta nel loro raggio d’azione, per saggiarne la forma, vederne il colore, sentirne il sapore.
Sta iniziando la “conoscenza”.
Quegli strani strumenti che la natura gli ha fornito, all’estremità di due propaggini articolari, divengono sempre più capaci d’operazioni complesse, sotto la supervisione del cervello.
Inizia la fase creativa.
Prima, semplici tratti senza senso e misura, pastrocchi di colori, calati sulle superfici più disparate.
Seguiranno i primi segni intelligibili, prodromi remoti della futura scrittura che lo renderà libero ed indipendente, perché padrone di comunicare anche con persone lontane  e con culture diverse con quel sensazionale strumento di circolazione delle idee che è stato il libro, dall’antichità mesopotamica, fino ad oggi ed anche per il futuro.
Nel suo continuo divenire culturale, i suoi strumenti di carne ed ossa, saranno i veicoli delle più disparate manifestazioni del suo intelletto.
Con esse sarà capace di forgiare gli elementi della natura a sua discrezione e per il suo tornaconto, sarà capace di trarre dalla terra, da cui è nato ed alla quale ritornerà, i frutti per il suo e per l’altrui sostentamento.
Sarà capace di edificare opere civili e d’ingegno tali da farlo peccare di presunzione, arrogandosi la qualifica di Creatore.
Sarà capace di compiere azioni mirabili e nefande.
Le sue mani potranno allo stesso modo e tempo, scorrere su un pentagramma per comporre melodie immortali, ascoltando le quali tutti gli uomini si sentiranno più uniti e scorrere su grandi fogli tecnici per progettare e poi realizzare micidiali strumenti di morte, che creeranno odio e disamore.
Le sue mani saranno capaci di prendere con infinita dolcezza i più indifesi fra noi, e carezzargli il volto con tenerezza ed allo stesso tempo saranno in grado in un impeto di lucida follia di togliere la vita, anche a chi si ama.
Le mani, anch’esse, sono un simbolo delle sue contraddizioni.
Le sue mani, sapranno essere anche uno straordinario strumento di trasmissione dei suoi sentimenti, quando con esse abbraccerà i suo cari, i suoi amici, i suoi nemici e la persona che lo amerà.
Quando sarà giunto il momento di ripetere l’eterno itinerario della vita, egli carezzerà con le sue mani l’appassionato corpo della sua compagna e lo predisporranno ad accogliere in sé il seme che germinerà nel suo ventre un altro piccolo essere che piangerà ed agiterà le manine, esattamente come aveva fatto lui tanti anni prima.
 
Tutto questo e molto altro ancora è il “frutto” delle mani.

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