blog di Sara Cristofori

Per tutti questi anni
vissuti un po’ in simbiosi
fra gioie da godere
e giorni da consolare
vi voglio dire grazie.
Per essermi vicini

 Nel qualunquismo di
una serenità estrapolata
dalle corse di un cane
nel solito sperare
per abitudine consueta
mi sento ancora

Vagavano avverse sensazioni
su lontane memorie d’amore
non più domani ad aspettarci
solo il viale oscuro di “un giorno o l’altro”

Nottata sui tasti
battendo la tesi
con te che dettavi
che mi incoraggiavi.
Baci sigarette
e tanto caffè
correvano le ore

Ci fu una vita
remota nel tempo
coi giorni di sole
ed ombre nascoste.
Sfuggivano gli occhi
quasi senza parole:
l’amore si estingue

Solitudine mia 

scaldi copri

nascondi
proteggi avvolgi.
Mi fai sentire libera
nel bene e nel male.
 

Non serve calare nel prato
seme di erba novella
sarà troppo freddo
per farla spuntare.
Affonda nel muschio
passi oramai disgregati

Cambio i fiori gialli
davanti al tuo ritratto
pulisco la lapide e prego.
Non soffro più adesso
lo strazio di allora.