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blog di Rosario

Le mie segrete

Ho tra catene pensieri
ed in manette idee
nell’ammalata mente
d’umane condizioni
 
Recludo insegnamenti
regolamenti atavici
in vita annichilita
affetta da influenze
 
Confino con garitte
e le galere nere
stringendo lacci e nodi
d’acciaio inossidabile
Oh labirinto labile
mi tien tremando immobile
con abili comandi
d’autorità in me innata
Ho tra lucchetti il cuore
e l’anima segreta
nel cielo c’è il mio volo
lo guardo e m’innamoro
Ma annovero paure
d’oscure istanze spente
infanzie e a dolo scienze
ch’arrestano scoperte
 

Tutto quello che sei

Tu sei il finale giusto
d'ogni mia scena
L'inizio
di ogni frase che finisco
e non conosco

Tu sei il mio bosco
dove camminano

tutti i pensieri miei
tra temporali brevi
e reali

Tu sei l'arrangiamento nobile
di un mio plebeo componimento

scarso
e davvero scarno

Scavo

e ti scovo
dentro di me
 
Tu sei l'aurora
che ogni mio tramonto sogna

Il crepuscolo

per tutte quante
le mie albe stanche

Tu sei l'invidia

L'invidia dell'anima mia

da quando
non è più primadonna
per te che sei
tutto quello che sei
 

Vorrei

Vorrei avere più averi
più amore
più amori

Imparare a barare
ed a bere sapere

Vorrei
più che sembrare
apparire più vero
vorrei rimanere
e non solo lasciare
Vorrei eliminare
non sempre assembrare
Vorrei andare volare
Riposare e dormire
Vorrei ma davvero
davvero Vorrei
Ritrovarmi tra mani
un mattino me bimbo
che fui un tempo e rinato
riuscire a non dire
mai più in vita mia
Vorrei

 

Viandante

In sella
ad un brado tempo

sto dritto
ed attento detto
Tema
d'una trama vita
in viatico
mio sentier selvatico
Fiato
fatto di fiato e frutti
sorti
già lì immaturi e intatti
Salvatemi
voi che detenete
il resto
che di me temete
Son mete
d'un viandante e moti
immeritate
da quegli ondosi mari

 

L'attesa

Rispondendo me assente
all'appello di vita
ebbi un duro
futuro
che dura
e scongiura
il presente a restare
e il passato a passare
Passo
e chiudo
gli occhi sul verbo
che mai si fa carne
Tra croci
resto sempre un rosario
nell'attesa
d'un gloria

 

Solo

Naufrago vago
in insolito luogo
dove nuoto nel vuoto
e nel nulla sto a galla
Sono un’isola e navigo
nel mio mare di niente
pesto passi in abissi
e in  crepacci ho i miei occhi
Frequento pensieri
confusi ed immensi
odor ore e silenzi
odo oblii nei ricordi
 

Di spettri parole

Dispetti
di spettri disposti
a smetter
di sbattere porte
se solo
ti metti in disparte
o ti sposti
da quei loro posti

E pesti
dei piedi le piante
poi prendi
a cazzotti cassetti
spegni
alle voci le luci
leggi
d'un libro la fiamma
Sdrai
la tua sedia sul letto
il mondo
ti aspetta e il tuo aspetto
è da matti
e domani mattina
sarai ancora
in balia di parole
 
 

Come d'incanto

Ti colavan
carezze su guance
sorte prìa
colà
sui tuoi capegli aspersi
dal livoroso sguardo
d’un cielo
di te tanto invidioso
Sublime
ed amena
sì tu divenivi
come nuova atmosfera
Quasi fossi stagione
di là
ancora da invetare
 

Estasi

 
Annego in quegli occhi
come fossero lago
m’osservi ed assente
mi vedi che guardo
Partito esplorando
quel tuo tale fondale
tra travasi di visi
così stesi
ed io in estasi
 

Musicandante

Arpeggio
tra seni tuoi sodi

Accordo
il mio corpo al tuo sguardo

Vibran
queste erotiche note

In un crescendo
di musica andante

 

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