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blog di Michele Prenna

La gatta

E' inquieta la gatta
sente il tempo che cambia
nervosa addenta l'erba
fiuta attenta per l'aria
e nessuno più vola
neppure zampetta o striscia
perchè a giocare s'allegra
con graffi e morsi a chi acchiappa.

Sul prato

Sul prato a guardare le nuvole
attendono d'imbrunire le foglie
dal verde al rosso passate
per scendere l'erba a toccare
lasciato ai rami il celeste
fiammelle per poco a sognare.

In fondo

In fondo al tunnel di lussuria
recata dalle vampe delle foglie
la luce verdazzurra pura
per impensate uscite
di chi brucia la fiamma.

Fuoco

Che altro?

Arde l'acero tutto
fiammeggia verso l'azzurro
spettacolare dono d'autunno.

E non fa fumo!

L'ultima foglia

Appesa al ramo sola la foglia riflette
ricorda le sorelle ad una ad una cadute
ripensa a com'erano aperte dopo le gemme.

"Oh quanti giorni di sole, di piogge!
Ah quante notti brillanti di stelle!
E le tempeste e i voli di rondinelle!"

Dal cielo lacrime scendono fine.
E' tenera insieme e pesante.
Una ventata la leva... ed è fine.

Bianco

Assenza di colore che in sè tutti li assorbe
sei tu bianco davvero segnale per il lutto
così il sudario t'ha perchè simile a morte
mostrata dallo scheletro dal riso cavernoso
il bistrattato nero non è perciò a temere
chè stelle e mondi tanti tiene nell'universo
e nella scura terra s'addorme il nuovo seme
per rifiorire vita slanciata verso il cielo.

Fermo

Fermo al sole delle lucertole
intorno la folla scorre
incroci casuali di vite
chiuse in se stesse indaffarate:
chi consulta rapido l'ore
chi curvo con borse di spese
chi a mano tesa che chiede.
Strana sensazione da provare:
invisibile alla gente guardare.

Foglie d'autunno

Di fiamme avvampa la vite americana
dal bordo del sentiero al celeste
nell'ora tiepida di mezza mattina
mentre il sole guarda le erbe
vaporare dalla radura boschiva
e cedono i ricci delle castagne
al passo vago di funghi di selva:
tempo sospeso da pitturare
di fascinosa veste autunnale.

Cuore

 

Nell'inverno lungo del cuore
 non fuochi né gemme né fiori
 solo lisce distese nevose
 pini bianchi e cascate gelate.
 
 Però, vinta la fredda corazza,
 lo feconda il seme d'amore.
 
 Lenta cresce, acquista vigore
 per esploder con mille colori
 e richiami nel cielo canori
 Primavera dal dolce sorriso.
 
 La fanciulla coi palpiti al cuore
 ti riporta la vita e il calore.
 

Dentro di me

M'accade di parlare a me stesso
chiamando a consulto
i tanti che ho dentro:
fanciullo curioso
amante del verso
amico del bello
nemico del falso
di certo lo so
più lungo è l'elenco
però al bisogno
fintanto che vivo
non sono mai solo
chè chiamo
e li sento.
L'albero nel prato

 

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