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blog di Michele Prenna

Cappuccetto rosso *oh, la bella storia!*

Lontana dal paese è la casetta
della cara nonnina ch’è malata.

- Vorrà la bimba a mamma far piacere,
recarsi a visitarla a mezzogiorno?

La strada, bada, passa per la selva.
Non entrarci, chè il lupo puoi incontrare.

Eccoti il panierin con la merenda
e qualche buona cosa per la nonna.

Mi raccomando, sul sentier t’affretta
e troppo non tardare a ritornare.-

E’ brava Cappuccetto e ben vuole alla nonna,
pregusta i suoi dolcetti, le piccole sorprese,
inoltre a camminare il ciel seren l’invita;
così la fanciulletta in breve tempo è pronta.

- La mamma stia tranquilla.
Farà come le ha detto.
Già tante volte è andata a casa della nonna.
Prima che il Sol tramonti, indietro lei sarà.-

Tutti noi ben sappiamo come finì la storia:

a Cappuccetto caro fu passeggiar nel bosco,
non conoscendo il Lupo gli rivelò la meta
e, in veste della nonna, la fiera la mangiò.

I bimbi ancora oggi, nell’ascoltar la fiaba,
come con lei, contenti s’aggirano nel bosco.
Così ora sentendosi nel ventre della belva
reagiscono con grida, s’arrabbian tanto tanto.

Candidi come sono, la colpa è sol del lupo.

A questo punto giunge il prode cacciatore.
Ucciso è il cattivone.
La vecchia e la bambina rinascon dal pancione.

Son tante le morali di questa storia bella.
A voi sta ricercarle poi che il racconto ha fine.

 

 

Appetito

Il topolino errante
a caval delle sue gambe,
traversato il verde orto,
infilata ha la dispensa.

Ha da poco rosicchiata
la carota profumata,
ma gli brontola il pancino
chè gli manca il formaggino.

Tira su con il nasino,
gli vacillan le ginocchia,
dal piacere quasi sviene
per l’effluvio prelibato
di un gran cacio ritrovato.

Tutto intento a rosicare,
abbassata, ahimè, ha la guardia
ed il gatto, lì acquattato,
con un balzo lo sorprende.

Dalla bocca del felino
ti saluta col codino.
 

Voglio per me

Voglio per me la tela del pittore
e scoprire nella pioggia l'ispirazione
davanti ai colori delle foglie
sul grigio vivaci stillanti di gocce
ed immagino la gara delle ninfe
a cogliere le più belle a notte
per vestirsi secondo la stagione
danzando al chiar di luna per Amore.

I giorni dei morti

 Sono giorni corti
che incendiano le foglie di colori
e velano di nebbie umide i monti.

I marmi lustri dentro i cimiteri
adorni sono di lumini e fiori
ad onorare i taciti inquilini.

Entrano tanti dai cancelli aperti
meditabondi con i visi mesti
sui cari estinti nel ricordo vivi.

Escono infine con i cuori lievi
perché alle tombe lasciano i dolori
e prendon forza per combatter fuori.

D'oro e d'ombra

Fantasy

Pizze-pipistrello
stanotte hanno convegno
sotto la luna piena
nei pressi del sambuco.

Le calamita lì
insiem a orribil streghe
spettral bianca corolla
tirandole al profumo.

Adesso che lo sai,
se il fior usi per torte,
coglilo di tua mano
quando fuoco solare
fuga il lunare incanto,

sì che la notte dormi
e non ten voli via,
novello pipistrello,
da glacial luna attratto.

Halloween

Aghi

Il pino contento dei suoi aghi
sta verde contro il cielo
che come mutan l’ore
così cambia colore.

Allegro per gli uccelli
canori sopra i rami
gareggia coi miei versi
neri sui fogli bianchi.

Lo so che vince il pino
di mille aghi adorno
che, pur se acuti, mai
usati ha per cucire
oppur per ricamare
l’azzurrità del cielo

Crisantemi

Dal cuore d'oro dei fiori escono raggi
sono i petali fiammei al tramonto
dei crisantemi in balcone sbocciati
resistono stupendi all'avvento del buio
accarezzati dai languenti bagliori
nel cielo declinanti prima del viola scuro.

L'ombra

S'allunga l'ombra per il lume da dietro
sotto il lampione schiacciata al piede
con la luce contro proiettata all'indietro.

Al mondo è testimone del vivere
mai staccata dal corpo
indistinguibile al buio falciata alla fine.

Ricamo

Ricamo di luce i rami dell'albero sono
disegnano un cielo fantastico
con linee d'artista di genio
risaltano su grigio lattiginoso
di riso solare soffuso
son mani tese al tramonto
desiderose di fuoco
bruciante avanti lo scuro.
 

E' notte

E' notte sul lungolago d'esilio
col cuore scuro nell'acqua
deposte le ali del volo
eppure spontanea la vista
s'acquieta dentro il riflesso
di mille luci e vi nuota.

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