blog di Max

Solo un orribile silenzio.

Poi tu parli...parli.

Non credi a questo silenzio.

Non c'è sera

che precluda al giorno

d'esser sera.

 

Cerco il silenzio

che affascina

Di peso la mia rabbia

invade il silenzio

carpisce il dolore

d'essere nullo

nella contesa pregna

Nel vago cavo

della tua mano

mi sorprendo

...

l' indice segna

la linea della vita

che il tempo

Alla finestra per  ritagliarsi una porzione di cielo, appoggiata con la testa china sul petto, ad annusare la brevità del tramonto, a ricacciare il fantasma della notte.Lei non o

Non hai più spazio

(commenta la tua ira)

non c'è più spazio

dietro le lusinghe

quelle color giada...

La conta dei sacchi

stanca i Romani,

meno abituati

dei Palermitani.

Non sono avvezzi,

meno che scansare 

A gradini salgo

le rotule scomposte

nel dolore della prece

uno dopo l'altro

per commiserazione

Mi sono perso...

me la sono persa...

sono dolente

pure impaziente

d'aver perso

la memoria

Sto sognando

nella tua penombra

che il bene

scricchioli le ossa

dei nostri corpi.