AnonimoRosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

To prevent automated spam submissions leave this field empty.

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • laprincipessascalza
  • Peppo
  • davide marchese
  • Pio Veforte
  • Gloria Fiorani

blog di Maria34

L'ombra dell'amore

 
           
Dai, parla,
come profuma la tua voce,
dimmi fiumi di parole
che fanno sognare.
Se mi sfiori il braccio
Si sprigiona un uragano
Nell’aria silenziosa
E ritornano versi
a lungo cercati.....
“ amore, come gode il mio cuore” .
Se non mi parli
L’ombra danza,
non vi è amore.
Non vi è nulla.
Sento il vento
Che si slancia,
L’ombra avanza.
Ci sono amori
che vivono per un minuto
O per l’eternità.
            Renato Finotti

Non spiate, bei fiori

            
Ecco perchè
I giardini sono segreti
Ecco perchè
Regna in loro silenzio perfetto.
Perchè i fiori
spiano gli amanti.
Tremano
Quando passa l’amante
pazzo d’amore.
Hanno paura
D’esser recisi
E condannati a sfiorire in vasi cinesi
Le spie
Sono i fiori più belli
 
 
                      Renato Finotti

Pensieri

 
Non trovo mai la penna   
                                   al momento giusto.
Non trovo mai la parola
                                   al momento giusto.
Non trovo mai la mano tesa
                                   al momento giusto.
 
E quando trovo la penna              
                                   non ho più le parole.
E quando trovo le parole
                                   non ho più chi ascolta.
E quando trovo la mano tesa
                                   non desidero più ricevere!
 
                                 Maria Dulbecco

Il poeta

 
Il poeta si ama
il poeta si ascolta.
Assorbono i suoi pensieri
le rime e le assonanze
scaturite da sensazioni
irripetibili
ed in loro il suo spirito
si appaga.
Si avvolge in esse
li recita a se stesso
ne gode in prima persona
come un innamorato
della persona amata.
Agli altri porge
pago di un’attenzione
che non chiede
ma avverte se
esiste.
               Maria Dulbecco

Il mare

 
Il mare, mi accarezza
le guance
mi accoglie
mi avvolge
mi solleva
mi rincuora
mi libera
mi isola
mi tiene compagnia
mi parla
mi ascolta
mi fa le sue confidenze
ascoltando le mie.
         
                                       Maria Dulbecco

Un sorriso

 
 
Un fiore
una stella
un sorriso.
A rallegrarci
basta un colore
un raggio di sole
che accende
due pupille fisse
che ti comunicano
comprensione
complicità
amore.
 
                    Maria Dulbecco

Luci e ombre

 
Collina verde
fiore solitario
cielo stellato
mare azzurro
volo di rondini
suono di campana
d’una chiesetta
campestre.
 
            Silenzio sui monti
            meraviglia per gli occhi
            nel profondo mare.
 
Gioco di luci
in acque limpide
e verdognole.
 
            Ruscelli fluttuanti
            che accarezzano
            fondi melmosi
            pietre pulite
 
            chiarezza e ombre
            luci giocose
            e bui inquietanti.
 
                                  Maria Dulbecco
 

Le parole

 
Ho vomitato fiumi di parole
Che scorrono via come perle lucenti,
che mi ricoprono di ghiacci perenni,
che mi riscaldano come fiamme rosse.
Ho vomitato fiumi di parole,
il ponte sottile
fra il mio cuore
ed altri spazi
 
                 Danila Corlando
 

Primavera

Non andrò questa sera al cimitero.
Non è forse spuntata sull’edera
Una cimetta chiara, allegra, guizzante,
com’erano i tuoi occhi quando scherzavi?
La piantammo insieme quest’edera
accanto al muro del giardino.
E io ti senti qui, in questo verde-chiaro.
non sotto quel sasso scuro.
L’opaca-scintillante polvere del cosmo
che tutto ha formato
l’ha certo presa anche dal tuo cuore
la forza che sospinge quelle foglie.
Non ci andrò, questa sera;
io li ho qui, i tuoi ricordi:
le foglie nuove del nostro giardino,
gli occhi d’oro del cane volti al cancello,
( lui non conosce le parole “mai più”)
le tue carte disordinate
un biglietto con tre parole.
Io non andrò più al cimitero.
Perderei quel po’ di speranza che mi rimane
di poter vivere ancora
e morirei anch’io.
 
Maria L. Agnisetta Prodon

I due cavalli

Dagli stati uniti Maria luisa ha ricevuto questo racconto ed io desidero farvelo conoscere
               
                                 
 
I due cavalli.
C’è un posto, in campagna, dove, in un prato, ci sono due cavalli.
 
Da lontano, un cavallo sembra uguale all’altro. Ma se fermate la macchina e vi
avvicinate a piedi noterete che c’è qualcosa di sorprendente
 
Guardando negli occhi di uno dei due cavalli scoprirete che è cieco.
 
Il suo proprietario non volle sopprimerlo, ma gli offrì una buona dimora. E anche
questo ci stupì.
 
Se state vicino a loro ed ascoltate, sentirete il suono di una campanella. Se cercate la sorgente di quel suono, scoprirete che proviene dal più piccolo dei due cavalli nel campo.
 
Attaccata alla cavezza del cavallo c’è una piccola campanella.
 
Essa permette all’amico cieco di sapere dov’è l’altro cavallo,di scoprirlo e di poterlo seguire.
 
Se vi fermate ad osservare i due amici vedrete che il cavallo con la campanella controlla sempre il cavallo cieco e che quando quello cieco sente la campanella si avvicina lentamente all’altro, fiducioso d’esser guidato e di non smarrirsi.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 3473 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Bowil