blog di Maria34

         Credo sia stato un matrimonio sereno, per quanto i tempi potevano permetterlo.   C'è stata di mezzo una guerra e qualche cambiamento politico non da poco che sicuramente hanno condizionato lo scorrere di queste vite.

Sento il vento che mi accarezza

e mi scuote,

il sole che mi scalda

e mi pervade,

l’acqua che mi lambisce

e mi disseta.

Perché non sei tu

vento, sole, acqua?

 

 

 

Allungo un braccio, alla sua ricerca.

Non c'è più.

Accendo la luce. Guardo l'ora. Le due.

Se n'è tornata a casa.

 

Mi alzo, vado in cucina a bere una birra . Troppo gelata, la lascio lì, e mi trasferisco in sala.

 

 

La portatrice di un visino d'angelo

con su incastonato un impertinente nasino,

è come un bel quadro d'autore.

 

Gli occhi. Gli occhi, sono come due profondi pozzi,

 

 

Si alzano presto i rondoni di Alassio

li sento gridare di gioco

sopra il mio tetto

curioso mi perdo a guardare

sfrecciano in gruppo veloci

sfiorando strettoie terrazze

ed antenne incrociate

sono acrobati veri

 

 

Era una notte magica,

frustata dal vento.

Le stelle, brillanti,

illuminavano cielo e cuore.

Nel silenzio di quella notte

Tu sei arrivata, piccola donna,

da un mondo remoto,

dal sublime,

 

 

Troppo, troppo importante

 tu sei per me.

Mi annienti, mi incanti.

E quando per lungo tempo non ti vedo

il mondo si frantuma,

dispero di ritrovarti

non c'è più niente, più niente

 

Ho scritto tanto, un po’ di tutto su di lei ma delle sue mani ho questo ricordo.

Erano grandi, tozze quadrate scure e lacerate,

ma valevano oro.

Erano piene di saggezza, ma vederle .. che pena.

Dai, dammi una strofa,

prendimi per mano e fammi sognare.

Portami lontano, sull'onda della fantasia,

leggero come un soffio d'aria.

Volando sulle tue parole,

planando sui tuoi versi