blog di Marcy

Stretta ti tieni strette le cosce

mentre sorseggi un caffè

di quel bar di provincia

tra la pioggerella invernale

sale la voglia

di un incontro casuale

 

I miei occhi

fari nella nebbia

segnalano ai tuoi

Entrambe

ci s’incontra

nel medesimo guscio

senza n’eppur mirarci

 

mentre i nostri

occhi riflessi

nell’ugual mestizia

 

s’ostinano ancor

ad incontrarsi.

Giochi di luce
s’infilano tra
le fessure di un
chiostro

e tra le sfumature di un
giorno che avanza
un arcobaleno danza

nelle miriadi
o forse più

gocce d’acqua

e da questa stanza
immersa d’odori

Spio

di notte dal buco della serratura

intravedo il tuo corpo bianco

dalle forme esatte

perfette come l’angolo acuto

 

acuto come il dolore che porto

quando tu t’accorgi d’esser rivelata

 

M’incanto a volte

a guardar il cielo

 

e sentir il vento

spostar le nuvole

 

mutandole

in forme animali

ammainandole come

fossero vele

 

m’ incanto a volte

Una goccia d’acqua
nell’oceano
 

un granello di sabbia
nel deserto
 

una fragile cellula
in un globulo
 

un piccolo cuore
nel ventre di una madre
 

così è la vita

Il tuo corpo

è ornato

da fiori purpurei

 

che attendono

con soave pazienza

il fiorir dei loro

Nel dolore

qualsiasi prova

è all’apice

di un’esperienza

 

contorto come

balle di fieno

 

son fin pieno di

parole dette

e non dette

 

Incanto

d’un attimo

 

è il risveglio

dei tuoi occhi

 

che appaiono

a me

 

come

astri lucenti

 

in una notte

di sortilegio

Amato è il riposo
dopo una lunga
giornata di raccolto

tra spazi eterei
incontaminati cieli
c’è un tramonto
vissuto
tra vigne e filari

maturi i tuoi seni
ad accogliermi
in serata

dolci come il miele
aspri come il mosto