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blog di Manuela Verbasi

Cose Così [al di sopra degli aeroplani]

Strette nella corrente
del mare rovesciato
galleggiano mongolfiere

Cose Così [di morte]

Come se l'acqua coprisse la bocca, mezzo naso e i capelli ondeggiassero nero anguilla,
il corpo galleggiasse nel silenzio metallico di un buio che boccheggia sottovuoto
le braccia lungo il percorso dei fianchi hanno mani pesanti come remi

Cose Così [di silice]

Vulcani di lava su territori arsi
di silice il delirio delle sterpaglie 
aggrappato agli olivi un nerorosso
fiocchi di fuochi il risalire dai pennacchi

Cose Così [quelle arrotolate ai colli]

Sinestesie d'estate, quelle arrotolate ai colli
setosità voragini d'altri scoppi in petto
punte rivolte oltre ancore di fuochi pirici
coralli artigliati al nonsenso delle probabilità

Cose Così [tenendoci a terra]

Sa di speranza 
    l'allegria dei vent'anni

Si scuce 
   dalle ore lente.

Piangeva sorrisi

Pensieri

Senz'appigli  avanti
                         e avanti
risale le caviglie
disegnandole di resurrezione

Cose Così [tu che di sole ti riempi le iridi]

Ora che mi muovi di pensiero,
tu che di sole ti riempi le iridi
mi scotti il mento e sai del canto
delle sirene sopra il mare, tu
 
del mare hai l'ampiezza e la forza
e schiaffeggi di scogli la spuma
di passione a passi svelti vienimi

Cose Così [d'arcobaleni al centro della gola] 2

Il davanzale riscopre la sera
ruba con gli occhi carezze e le rifrange
tra i verdi 

un’altra notte disegnata dentro
la cascata, il non tempo 

fuliggine filata di  nube che passa
gemito di marea sulle tue guance


ebbro di respiri incisi

Cose Così [l’usura, l’urlo]

Controluce, la figura sbiancava, in attesa di sentenza.
Il tepore di giugno a fasci di girasoli sul collo.
Croccava il cuore allo stare vicini, cantava.

Cose Così [alga lacustre]

Puoi sentirmi ancora suono bastardo
feroce carico di destino a fibre nervose
in cavità cardiache fino a te dentro
il polso piegato su cui poggia la fronte.

Non dare ai pensieri il tempo della resa
dolore composto il tuo rigira di pagine vuote
cuore contratto e parole temperate
a spezzare dita in sfinite mani
gravide di silenzi d'alga lacustre.

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