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blog di Manuela Verbasi

Cose così [fronte del porto/on the waterfront]

Luce lattiginosa dietro la tenda, obnubilata vista
[segue i contorni del viso che la respira ad occhi semichiusi]
nel perdurarsi dentro, come fiume, come lacrima
di sciroppo a settembre, capriccio salsa
 
sui morsi delle albe assieme, lente di passeggiate a notte

Cose Così [di succo]

Giorni di mela
da piantarci i denti

epa bianca
di succo acido verde

vendemmia
in un seno di occhi
lucidi

come preghiera

 
 
 

Cose Così [il respirare immobile]

L'immagine di te ha un senso
dondola una risata
annega in un singhiozzo
dagli occhi piscina 
 
dicono ch'è vita
e quasi ci convince 
il respirare immobile
di pugni serrati e senza scampo

Cose Così [improvviso]

l'impronta precede il passo
nel ritorno del respiro 
del sorriso
da consumare
di tormenti
e dallo schianto 
nei notturni che reclami sotto pelle
improvviso  
          testimone d'esistenza
 
 

 

intuizioni [via da qui]

valzer.jpg
Il perno è movimento al piede
volteggio che l'aria sposta
un solo attimo
 
Così il segno di chi va via
leggero striscio di vento inventato
inconsistente subito dopo
 

23-intuizioni [più in là della montagna (sempre) esiste una terra]

Già sulla cima 
arrivavo, chiusi gli occhi
respirando trasparenza.
 
I piedi nudi avvolti di neve
la gonna alzata dalle mani
l'andare.
 
La spina dorsale tesa alla terra
un semicerchio

intuizioni [telefonata dal campo]

Lingua verde
che attutisce di morbidezza il passo,
premuta impronta
 
[sei fermo o vai?]
 
uno scoppio di fine estate,
fragorosa gioia di voci
quello che rimbomba
 
[m'illumino di senso]
 

Cose Così [di veleno fra stupore e nausea]

Reciteranno litanie come un disco
senza pensare alle parole di quelle preghiere
 
si parla di croci col parroco
di pesi da portare e di forza
del fallimento di Dio che non salva
 
la cassa è di zinco? 

Tempo Tempo

Pelle di luna
sai di sguardi a metà tra il futuro
dove il mare non basta a contenere il cielo nelle mani.
 
Strali di carezze
incertezze
affusolate di smalti coccinella
e sangue in corse di vita a sera,

10- Il buio scende silenzioso come una penna agitata

Conta ferite d'un vivere disossato
in mille attimi ad occhi chiusi.
 
Passa il giorno, non il tempo
a legare lacci su scarpe di passi
che mai più saranno.
 
Ora non vive, respira
il trascorrersi sasso.

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