blog di Manuela Verbasi

Invitiamo tutti a partecipare!

Tra me e me nello scompiglio degli accenti
ormeggiante sulle vocali risalgo
cime di zucchero e onde di sciroppi
forze del male riposte nell’altrove.

Pena, alle parole affilate
allo sfregio ingiustificato
al bieco schiaffeggio
dello sguardo disprezzante.

Dov’eravamo? L’hai mai saputo?

Orizzontale, il grigio davanti
nessuno stacco, nemmeno un tentativo
un umido di gocce paffute
rabbioso nelle spalle.

 

L’amore non è mai una colpa. 
Lui prende e conduce, anche se ci si ribella, se ne infischia.

Piegate le linee della gabbia
le travi azzurre scivolate dalle mani
vento lì fuori arruffante la riva.
Anch’io vorrei una casa sul mare,

Troveremo gesti avvolgenti e spazzeremo questi anni dalle spalle, 
a te nella disperazione di un viola troppo cupo, a me che vorrei sparire e non riesco.