blog di luccardin

Sentivo i giorni perdersi inutilmente

svuotati senza un perchè

avvolti in quel grigio che detesto

nell'attesa che il domani

parlasse come il mio cuore

anni accatastati

come libri mai letti

erano i giorni miei

di un lungo autunno

Non sono mai solo

non conosco la solitudine del cuore

la musica cammina con le sue parole

e il mondo è così piccolo dal mio cielo

che volo lontano dai miei pensieri

piccoli giganti di solitudine

malinconie che zavorrano il volo

e quel che di te rimane nel cuore

Guardo di te
tu che sei rimasto
sempre  in me
sorgente viva d'amore
cosa mi vuoi insegnare
mentre l'età mia
abbonda di giorni
e s'avvia verso il declino
di quale tempo tu vivi
che nel mio mortale
non vedo eternità
perchè  cingi e sorreggi

Se un giorno

la mia carezza

ti sfiorirà il cuore

alza lo sguardo

oltre la collina

e dipingi il volo

che non ho

per essere nel tuo cielo.

 

Quando il passo

del giorno è nella notte

il suo tremular

mi avvolge e brucia 

con ombre del passato

immagini lontane

troppo lontane per essere mie

ma il viaggio è nei sogni

in quel che fu la vita

che sia mia o di altri

I l respiro di te

è così profondo

nelle notti

che non hanno sonno

quando nella malinconia

che mi lega a te

vorrei essere amato anch'io

In questa stupida vita

che si rivolta contro

la tua sterile gelosia

Il mare

questa immensa solitudine

che non ha stelle

ma solo un'orizzonte

riverso nel cuore

e il mio tempo è

sabbia tra le dita

di un fiume che muore

senza vedere il mare.

 

Ci sono parole

che restano scolpite

nella memoria del cuore

 nel ricordo

di chi ti ha amato

voci

che nei momenti di sconforto

di debolezza

rivivono nella tua anima.

Non ha voce il silenzio

quando il cantare è della morte

tra i tendaggi del lutto

e il giorno ripiega nel volto disperso

Tutto è muto nell'anima

ora che la terra

chiude i cancelli della vita

mesto è il ritorno verso l'ignoto