blog di Lorenzo

S'aprirono baracche in questo giorno
orrore apparve agli occhi della terra,
capanne pregne di speranza vana

 

un luogo limpido parla al mio cuore

così d'un tratto ogni dubbio è tolto

 

Chiesa dismessa campanile a vela

aria frizzante in vento di levante,

neviera un tempo in freddoloso albergo

 

Adesso non è tempo per la pianta

selvaggia marzolina delicata,

turione amaro trattato come un soffio

 

Sotto l'ombra d'una quercia amica

stanno le pietre della vecchia murgia,

silente a respirare l'aria pura.

 

il nulla li circonda, i disvalori,

nell'inverso, bicchiere mezzo pieno,

 

Simile foglia ad un mano aperta

zingara ch'indovina il tuo destino,

robusto intreccio tra le fronde tue

 

Un mese quasi al giorno di Natale

cadono foglie dalla rossa stella

sul pavimento ai piedi del vasetto

 

Canti con umiltà la tua preghiera,

è l'onda che s'infrange nel tuo cuore

ritorna moto ondoso verso il mare

 

roccia più che cemento l'incatena,

ferro di pietra amica millenaria

acqua che scorre lenta nelle vene