blog di Il Folletto

Regala al fiore
il segreto profumo
perchè possa svanire
prima che tu ritorni

Capace del foggiato incastro,
rinserrala in rorida presa
e scissa aprila perchè scorra
possente l'affluente emissario

Scorri lentamente
non fermarti, coincidi
il tuo sguardo col mio
Resta su questo pulsare
immobile, specchia il petto
nella tonda ansa del dorso
arco sulla stasi dei glutei
Rilascia nel fremito
la dolorosa attesa nel ventre
scivolando sulle increspate
creste spumose dell'orgasmo

Per le linee curve che
intrecciano la schiena
insiste lo sguardo errante
nell'addentrarsi delle dita

Prendi cuore che fa assonanza con amore
aggiungi con clamore stelle, cielo e anima,
munifico spargi senza ritegno un po' di dolore
incorniciando il tutto nel bacio di una rima

È un sospeso attimo,
gli sguardi sono archi
le gambe le sue colonne
sacrale la navata del corpo
altare comunione di bocche,
sei preghiera e messa solenne
nella mistica immersione in te.

M'avvolgi col graffio inciso di unghie
sfumandone il segno fra i polpastrelli
cancellata poi la scia in punta di lingua,
ne spargi la schiumosa saliva di roggia
fra le mani che scorrono di felpata via
fino ad avvolgere lo stelo che immoto
offre la sua bocca intagliata alla tua.

Dell'odore
i gemiti
Ed è arruffato
schianto

È un amore bastardo
di apolide sangue rubino,
già generato da polvere
vagabonda e nera terra
per vivere nella scuola
scomposta delle strade.
Selvaggio sfida vorace
ogni frutto spinoso, che
odora del corpo sudato
dal petto intriso sapore
di secreti umori lattati

Attendi arditamente
audace amante
affanti alati affondi
aprendoti ansimante
all'ancestrale atto
avviato all'acceso
amorevole approdo.